tag:blogger.com,1999:blog-32621269002842477992024-03-13T00:19:42.584+01:00memoria/ragionel'arte, il vissuto, i ricordi, gli appuntimarcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.comBlogger123125tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-8674830266472347782013-10-27T01:56:00.003+01:002013-10-27T01:56:57.544+01:00ultimo postSe mi stai cercando sappi che mi sono trasferito <a href="http://ilnerosulbianco.wordpress.com/" target="_blank">qui</a>.<br />
Ti aspetto!marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-33317809222859802262013-02-02T16:49:00.005+01:002013-02-02T16:49:48.143+01:00incubo sulla città contaminata<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI2lT1Wli9NZGfgDjHzG3vcSkV0l2OKFhJmGkJfyxttHUVotHOlES9IGc-aeEH4is5lnhMjQ8F-rQmABqXJl2KSXIRlmv0mJ_HBFDrLbUB_-Z6d9zeqzdcpLnC1dgTZx__DC5_2gixwJVG/s1600/incubo-sulla-citta-contaminata-img-31805.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI2lT1Wli9NZGfgDjHzG3vcSkV0l2OKFhJmGkJfyxttHUVotHOlES9IGc-aeEH4is5lnhMjQ8F-rQmABqXJl2KSXIRlmv0mJ_HBFDrLbUB_-Z6d9zeqzdcpLnC1dgTZx__DC5_2gixwJVG/s640/incubo-sulla-citta-contaminata-img-31805.jpg" width="376" /></a></div>
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Ok, non è il miglior film di <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Umberto_Lenzi" target="_blank">Umberto Lenzi</a></b> (<b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Milano_odia:_la_polizia_non_pu%C3%B2_sparare" target="_blank">Milano odia: la polizia non può sparare</a></i></b>, <b><i><a href="http://memoriaragione.blogspot.it/2012/11/spasmo.html" target="_blank">Spasmo</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Gatti_rossi_in_un_labirinto_di_vetro" target="_blank">Gatti rossi in un labirinto di vetro</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Il_giustiziere_sfida_la_citt%C3%A0" target="_blank">Il giustiziere sfida la città</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Il_trucido_e_lo_sbirro" target="_blank">Il trucido e lo sbirro</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/La_banda_del_gobbo" target="_blank">La banda del gobbo</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Mangiati_vivi!" target="_blank">Mangiati vivi!</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Cannibal_Ferox" target="_blank">Cannibal ferox</a></i></b>).</div>
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Va bene, non è neanche un film perfetto, ma parlando di fascino ne ha da vendere.</div>
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Cronologia zombesca: Nel 1968, <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/George_A._Romero" target="_blank">George Andrew Romero</a></b> porta sugli schermi il famosissimo <b><i>Night of the living dead</i></b> (<b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/La_notte_dei_morti_viventi_(film_1968)" target="_blank">La notte dei morti viventi</a></i></b>). Nella storia del cinema si è parlato di zombie (<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Zombie" target="_blank">quelli veri</a>) da sempre, ma Romero con il suo film li trasforma rendendoli leggendari. Il successo cinematografico è totale e sorprendente, tanto da influenzare completamente il cinema di genere. Da quel momento in poi gli zombie sono solo quelli di Romero.</div>
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Il film ebbe così tanto successo e così poco rientro economico nei riguardi della troupe (anche per via di certi errori del distributore che resero il film di pubblico dominio) che lo stesso Romero, per sdebitarsi con loro, realizzò un <a href="http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=16453" target="_blank">remake praticamente uguale nel 1990</a>. Romero lo produsse, lo sceneggiò e rimase sul set per tutto il tempo, ma la regia venne firmata da <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tom_Savini" target="_blank">Tom Savini</a></b>, il maestro degli effetti speciali.</div>
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Per lungo tempo, dunque, gli zombie sono rimasti sempre gli stessi. Nel 1978 venne pubblicato anche <b><i>Down of the dead</i></b> (il sequel dello stesso Romero) tradotto in Italia con il titolo <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Zombi_(film)" target="_blank">Zombie</a></i></b>, versione pesantemente ritoccata da <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Dario_Argento" target="_blank">Dario Argento</a></b> che introdusse anche alcuni brani dei <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Goblin_(gruppo_musicale)" target="_blank">Goblin</a></b>.</div>
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In quegli anni furono tantissime le pellicole sugli zombie, e tutte si rifacevano fedelmente a quel morti viventi, ma non Lenzi.</div>
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Nel 1980, infatti, firma il suo <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Incubo_sulla_citt%C3%A0_contaminata" target="_blank">Incubo sulla città contaminata</a></i></b> e i suoi mostri non sono zombie, ma uomini contaminati da un virus che li trasforma in mostri succhia sangue. La pellicola piace e diventa subito un cult. Non solo, i mostri entrano di diritto nel filone degli zombie rendendoli, però, moderni.</div>
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Nonostante tutte le pellicole sui morti viventi, Lenzi, in realtà, si ispirò a un altro film che con loro non aveva nulla (o quasi) da spartire. Il maestro si rifà infatti a <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/La_citt%C3%A0_verr%C3%A0_distrutta_all'alba" target="_blank">La città verrà distrutta all'alba</a></i></b> (sempre di Romero), dove un virus creato in ambiente militare infetta le persone, ma poco conta. Quelli di Lenzi vengono considerati zombie a tutti gli effetti. Zombie con caratteristiche innovative, tra l'altro. Innovazioni che verranno riprese solo negli anni 2000, come vedremo. I suoi zombie corrono rendendosi più pericolosi e letali.</div>
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Nel 2002 <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Danny_Boyle" target="_blank">Danny Boyle</a></b> (<b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Piccoli_omicidi_tra_amici" target="_blank">Piccoli omicidi tra amici</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Trainspotting_(film)" target="_blank">Trainspotting</a></i></b>) firma <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/28_giorni_dopo" target="_blank">28 giorni dopo</a></i></b> ed è chiara l'influenza del film di <b>Umberto lenzi</b>. Nel 2004, invece, <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Zack_Snyder" target="_blank">Zack Snyder</a></b> (<b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/300_(film)" target="_blank">300</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Watchmen_(film)" target="_blank">Watchmen</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/L%27uomo_d%27acciaio" target="_blank">L'uomo d'acciaio</a></i></b>) firma il <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/L%27alba_dei_morti_viventi" target="_blank">remake</a> di <b><i>Down of the dead</i></b> (<b><i>Zombie</i></b>), dove gli zombie sono velocissimi e in pochissimo tempo invadono tutto il mondo.</div>
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Quindi, non sarà il miglior film di <b>Umberto Lenzi</b>, ma grazie a lui gli zombie si sono evoluti. Lo stesso <b>Tarantino</b>, lo considera una specie di capolavoro e <b>Rodriguez</b> lo ha saccheggiato (questo e anche <b><i>La città verrà distrutta all'alba</i></b>) per costruire il suo <b><i>Planet Terror</i></b>, l'altro capitolo (insieme a <b><i>Death Proof</i></b>) di <b><i><a href="http://memoriaragione.blogspot.it/2009/07/grindhouse-and-fake-truth.html" target="_blank">Grindhouse</a></i></b>.</div>
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Il film comincia con il giornalista televisivo, <i>Dean Miller</i>, che viene inviato all'aeroporto per intervistare uno scienziato di fama mondiale che sta per atterrare. Lui vi si reca con un cameraman, ma non lo vediamo pienamente sereno. Si guarda attorno e sembra quasi spaesato. La telecamera indugia su alcuni dettagli che ci sembrano di poco conto, un'auto dei vigili del fuoco che avanza nella pista deserta e cose di questo tipo. L'aereo che stanno aspettando non c'è. È in ritardo. Poi arriva, ma la situazione è particolarmente strana. Sembra che non ci siano i piloti, sembra che non ci sia nessuno, all'interno. Poi il portellone si apre e una gamba lentamente sbuca fuori.</div>
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Ci sono i militari, le belle donne nude, donne sconosciute che vengono aggredite, spogliate e... morse. Così, per far vedere un po' di tette. C'è tantissimo sangue, ma anche coltelli finti. Tanti. Si notano troppo. Inseguimenti e lotte all'ultimo sangue. La tensione cresce e cresce anche la visionarietà di Lenzi, insieme alla violenza. Mammelle che vengono asportate, occhi che vengono infilzati e sradicati dalle orbite e quant'altro. Tutto il repertorio, fortunatamente. L'invasione è totale e pare proprio che non lasci scampo. Poi il colpo magistrale di Lenzi che chiude il film in un modo che a quei tempi era tutt'altro che scontato o banale. Chapeau.<br />
<br />
<b><i>Incubo sulla città contaminata</i></b> di <b>Umberto Lenzi</b><br />
Italia, 1980<br />
con <b>Hugo Stigliz</b>, <b>Laura Trotter</b>, <b>Mel Ferrer</b></div>
marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-26275395927335807672013-01-29T15:15:00.000+01:002013-01-29T15:21:04.315+01:00la fuga di logan<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgY0-L0yJYMgXoGImFGHX0_6oTckSBvtvnwlOphJXxEJc76A_-JIS8PsZ_cpt9piH9LYVD72cRzLMBNMt85-DNgwgLivP8LuIlLUSs-FqW28_qO6nmenYIjFP-GKpEiNO9kDrLMBos8J6CB/s1600/poster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgY0-L0yJYMgXoGImFGHX0_6oTckSBvtvnwlOphJXxEJc76A_-JIS8PsZ_cpt9piH9LYVD72cRzLMBNMt85-DNgwgLivP8LuIlLUSs-FqW28_qO6nmenYIjFP-GKpEiNO9kDrLMBos8J6CB/s400/poster.jpg" width="262" /></a></div>
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Questo è un colossal mal riuscito. Per carità, è chiaro che a vederlo oggi può risultare un po' datato, ma il discorso è proprio un altro. Ha avuto un successo clamoroso, in quegli anni (parliamo dei '70) ed ebbe un fottio di nomination agli Oscar e vinse pure come miglior film di fantascienza, migliori effetti speciali e chissà cos'altro, tanto che mi viene il dubbio che spesso basti spendere tanto per avere dei riconoscimenti.</div>
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Ci sono pure alcuni attori molto celebri, come il protagonista <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Michael_York">Michael York</a></b> (<b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Romeo_e_Giulietta_(film_1968)">Romeo e Giuliatta</a></i></b> di <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Zeffirelli">Zeffirelli</a></b> che lo volle pure nel suo sceneggiato TV <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ges%C3%B9_di_Nazareth_(sceneggiato_televisivo)">Gesù di Nazareth</a></i></b> nel ruolo di <i>Giovanni</i> <i>Battista</i>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Cabaret_(film)">Cabaret</a></i></b> con <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Liza_Minnelli">Liza Minnelli</a></b>, e la serie di <i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Austin_Powers_-_Il_controspione">Austin Pawers</a></i>). La protagonista femminile, invece è <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Jenny_Agutter">Jenny Agutter</a></b> vista anche nel meraviglioso <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Un_lupo_mannaro_americano_a_Londra">Un lupo mannaro americano a Londra</a></i></b> di <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/John_Landis">Landis</a></b>, mentre il cattivo è <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Richard_Jordan">Richard Jordan</a></b> visto in tanti western, in <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Dune_(film)">Dune</a></i></b> e <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Caccia_a_Ottobre_Rosso">Caccia a Ottobre Rosso</a></i></b>. La guest invece è il simpaticissimo <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Peter_Ustinov">Peter Ustinov</a></b> (<b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Quo_vadis%3F_(film_1951)">Quo Vadis</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Spartacus">Spartacus</a> </i></b>e tanti film tratti da <b>Agatha Christie</b>). C'è pure una comparsata di <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Farrah_Fawcett">Farrah Fawcett</a></b>. Nientemeno.</div>
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La storia è una bella storia, se la si racconta bene. Nel '67 (nove anni prima, quindi) i due autori dell'<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/La_fuga_di_Logan_(romanzo)">omonimo romanzo</a>, infatti, pubblicarono il bellissimo libro di fantascienza con influenze fantasy. <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/George_Lucas">George Lucas</a></b> fu il primo a prendere ispirazione nel suo THX 1138 (<b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/L%27uomo_che_fugg%C3%AC_dal_futuro">L'uomo che fuggì dal futuro</a></i></b>), ma sono svariati i film che in modi diversi devono tanto a <b><i>Logan's Run</i></b>, tra i quali il favoloso (per me) <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Zardoz">Zardoz </a></i></b>interpretato da <b>Sean Connery</b>.</div>
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Così nel 1976 <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Michael_Anderson_(regista)">Michael Anderson</a></b> (<b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Il_giro_del_mondo_in_80_giorni_(film_1956)">Il giro del mondo in ottanta giorni</a></i></b>) firma <b><i>La fuga di Logan</i></b> che ebbe subito un grande successo, tanto da costringere gli autori del romanzo a scriverne anche un seguito (solo del romanzo, eh?!), tanto da spingere il colosso <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Marvel_Comics">Marvel Comics</a></b> a pubblicarne un fumetto a distanza di trent'anni. Insomma, <a href="http://www.fantascienza.com/delos/delos45/logan.html">la gallina dalle uova d'oro</a>. Ok. Ma il film? Il film è semplicemente monco. Non è solo diverso, come capita spessissimo nelle trasposizioni cinematografiche di romanzi di successo, ma manca di troppi riferimenti e spiegazioni per essere completo.</div>
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E dire che ha ritmo, ottimi spunti, buone soluzioni ecc. Peccato davvero.</div>
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<i>Logan 5</i> è un cacciatore di disertori in una città ovattata e perfetta, ultima rimasta in un pianeta terra deserto. All'interno di questa immensa città ultra tecnologica comandata da un super computer, la popolazione (tutti ragazzi che hanno al massimo 29 anni), vivono in totale relax e dediti ai piaceri più sfrenati. Si capisce immediatamente, comunque, che questi guardiani, i cacciatori, fanno parte di una casta elitaria. Pare comunque che non hanno nessuna agevolazione, rispetto agli altri. Tutti, infatti, al compimento del trentesimo anno di età devono rinnovarsi per rinascere in un nuovo corpo (probabilmente, ma non è dato saperlo), ma è oltremodo evidente che durante il rito di rinnovamento, il computer, uccide tutti i partecipanti. Molti ragazzi, però, rifiutano questa condizione (a quanto pare sono gli unici a capire che ai trenta t'ammazzano) e quindi disertano.</div>
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I cacciatori li scovano e li colpiscono con un particolare raggio immobilizzatore che li prepara, anche li (ma non si capisce bene), per essere rinnovati (ancora. Ma se l'hai ammazzato!).</div>
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Esiste un'organizzazione segreta che aiuta i disertori a fuggire per farli arrivare in un luogo sicuro chiamato "Il santuario", ma anche questo nel film è una roba buttata li, perché poi... ok, niente spoiler.</div>
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<i>Logan 5</i> è ancora un giovincello, ma (qualcuno mi spieghi anche questa cosa...) il computer gli ordina di fingersi un disertore, costringendolo (visto che gli porta letteralmente via gli ultimi anni di vita facendo per altro capire che non glieli renderà mai) a trovare questo fantomatico Santuario per poi distruggerlo. Da qui comincia l'avventura.</div>
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<b><i>La fuga di Logan</i></b> di <b>Michael Anderson</b></div>
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USA, 1976</div>
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con <b>Michael York</b>, <b>Jenny Agutter</b>, <b>Richard Jordan</b>, <b>Peter Ustinov</b> e <b>Farrah Fawcett</b></div>
marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-72401721850685512482013-01-28T21:24:00.003+01:002013-01-28T21:52:40.370+01:00un mondo maledetto fatto di bambole<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFVEVkT01FEVAPVwtuOeN54D1ztogaNycnqcQh8BQlupHmF8e-qHPYpdYHk4g9JGss6D4Z1MbPdZtD8KgTHjnu7RlqFe2XqM9DEVkWYCu5W90TYCNF84zNBOBddOiUtU1YSX7a1rJYQNMs/s1600/5413.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFVEVkT01FEVAPVwtuOeN54D1ztogaNycnqcQh8BQlupHmF8e-qHPYpdYHk4g9JGss6D4Z1MbPdZtD8KgTHjnu7RlqFe2XqM9DEVkWYCu5W90TYCNF84zNBOBddOiUtU1YSX7a1rJYQNMs/s640/5413.jpg" width="312" /></a></div>
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Del Regista <b>Michael Campus</b> non so praticamente nulla, pochissime fonti, pochi film diretti (a quanto mi risulta) ma scarso impegno, da parte mia, nel fare una vera e propria ricerca.</div>
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Degli attori, invece, si può parlare parecchio. <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Oliver_Reed" target="_blank">Oliver Reed</a></b> cominciò appena ventenne e lungo la sua carriera di attore ebbe modo di partecipare a parecchie importanti (e/o belle) pellicole come <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Il_mostro_di_Londra" target="_blank">Il mostro di Londra</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/L%27implacabile_condanna" target="_blank">L'implaccabile condanna</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/I_diavoli" target="_blank">I diavoli</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tommy_(film)" target="_blank">Tommy</a></i></b> e <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Brood_-_La_covata_malefica" target="_blank">Brood - La covata malefica</a></i></b>. <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ken_Russell" target="_blank">Ken Russel</a></b> (<b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Donne_in_amore" target="_blank">Donne in amore</a></i></b>, <b><i>I diavoli</i></b>, <b><i>Tommy</i></b>, <b><i><a href="http://memoriaragione.blogspot.it/2012/12/stati-di-allucinazione.html" target="_blank">Stati di allucinazione</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Valentino_(film_1977)" target="_blank">Valentino</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Gothic_(film)" target="_blank">Gothic</a></i></b> e altri), lo volle in molti suoi film e questo lo rese popolare. Il suo modo di recitare, molto (troppo) controllato, lo rese un perfetto interprete di un certo tipo di personaggi, come quello di <i>Russ</i> in questa pellicola.</div>
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<b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Geraldine_Chaplin" target="_blank">Geraldine Chaplin</a></b>, invece, è semplicemente la figlia (una di tanti, forse dieci) del leggendario <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Charlie_Chaplin" target="_blank">Charlie Chaplin</a></b> (un Dio del cinema che rende lei una semidea). Ma come se non bastasse, lei è pure molto, molto, brava. Esordì con il padre in <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Luci_della_ribalta" target="_blank">Luci della ribalta</a></i></b> e partecipò a film del calibro di <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Il_dottor_%C5%BDivago_(film)" target="_blank">Il dottor Zivago</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/I_tre_moschettieri_(film_1973)" target="_blank">I tre moschettieri</a></i></b> (proprio con <b>Oliver Reed</b>), <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Nashville_(film)" target="_blank">Nashville</a></i></b> (di <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Altman" target="_blank">Altman</a></b>) e <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/L%27et%C3%A0_dell%27innocenza_(film)" target="_blank">L'età dell'innocenza</a></i></b> (di <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Martin_Scorsese" target="_blank">Scorsese</a></b>). La sua lunghissima carriera non si è, praticamente, mai interrotta. La sua ultima interpretazione è del 2012. Niente male.</div>
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Ma torniamo a questo film di genere fantascientifico made in England.</div>
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<b><i><a href="http://www.comingsoon.it/Film/Scheda/Trama/?key=11263&film=UN-MONDO-MALEDETTO-FATTO-DI-BAMBOLE">Z.P.G.</a></i></b> (Zero Population Growth - Zero Crescita della popolazione) è uno strano film, a dire il vero. Tradotto in Italia con <b><i>Un mondo maledetto fatto di bambole</i></b> (intrigante!), rientra pienamente in quella categoria di titoli costruiti ad hoc in quegli anni. Non solo il titolo, ma anche la trama è perfettamente in linea con la fantascienza che veniva prodotta allora (citazioni orwelliane comprese). Insomma, fossimo stati dei ragazzi a metà degli anni '70, questo sarebbe esattamente il film che ci saremmo aspettati. Ma non è proprio così.</div>
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Sin dalle prime battute ci ritroviamo in un modo particolare e cupo. Una nazione altamente inquinata dallo smog e controllata da un governo totalitario. Tutto quel fumo, in realtà, non è altro che uno stratagemma per risparmiare sulla scenografia. A momenti non si vedono neppure i personaggi. Nonostante tutto è un effetto riuscito e contribuisce a rendere ancora più deprimente, un'atmosfera già cupa di suo.</div>
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La storia comincia con un diktat preciso e categorico: l'aumento della popolazione è a limite sopportazione. Sono bandite le gravidanze. Nessun essere umano può concepire più un bambino. I bambini nati prima di questa nuova legge, devono essere condotti in una sorta di ufficio anagrafico. Ogni trasgressione verrà punita con la morte di genitori e prole.</div>
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La città è assediata da particolari aeromobili in grado di muoversi lentamente al di sopra delle teste dei cittadini. Questi aeromobili fungono anche da altoparlanti da cui una voce snocciola dati statistici e ricorda i regolamenti. La stessa voce petulante è una costante durante tutto il film ed è presente all'interno di ogni struttura della città, tranne nelle abitazioni private, che tutto sommato restano luogo di sicura privacy. Privacy che viene a mancare nell'abitazione dei protagonisti nel momento in cui svolgono il loro lavoro di "attori" mettendo in scena, per la gioia dei visitatori, la vita quotidiana degli anni '70 a Londra. Tutto ciò che era la realtà di quegli anni era diventato oggetto di critica nel futuro raccontato nel film.</div>
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La storia, dunque, comincia all'interno di una sorta di centro commerciale dove una fila infinita di giovani coppie attendono il loro turno per acquistare un surrogato meccanico di bambino. Un bambolotto, insomma. Un bambolotto che dice: I love you, mommy. Un incubo. L'insoddisfazione e la frustrazione delle donne è palese, le leggi rigide non permettono nessun colpo di testa. I dottori, un po' medici generici e un po' psicologi spioni, hanno il loro bel da fare per tenere a bada la loro voglia di maternità, mentre gli uomini sembrano avulsi da ogni genere di emozione paterna. Emerge palese e, pare, accettato da tutti, lo scambio di coppia.</div>
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Il film viaggia lento, sviluppandosi lungo la quotidianità di Russ e Carol, spenti, monocorde e apatici. Per le strade tutti i personaggi si muovono come fossero degli zombie. I rapporti sociali, che non vengono minimamente intaccati dalla nuova legge, sono comunque ridotti al minimo. È come se l'assenza di bambini veri abbia ucciso la vitalità di tutte le persone e nonostante l'inquietudine dei personaggi (almeno quelli femminili) cresca in ogni momento, il ritmo del film pare non giovarne affatto.</div>
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A un tratto, però, il film prende quota, proprio nel momento in cui i protagonisti e i loro amici (un'altra coppia) sono costretti a interagire pesantemente facendo leva proprio su quei rapporti umani fino a quel momento relegati a puro optional. Gli animi si accendono e si esasperano. Tutto viene portato all'estremo e calpestato.</div>
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Uno strano film, insomma. Badget minimo ma ben utilizzato. Ottime le interpretazioni (se è quello che voleva il regista, quest'apatia, è perfettamente rappresentata), specialmente quelle femminili. La Chaplin è al di sopra di tutti. Bellissima e bravissima. Peccato per le bambole tenute un po' ai margini della storia.</div>
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<br /></div>
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<b><i>Un mondo maledetto fatto di bambole</i></b> di <b>Michael Campus</b></div>
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Gran Bretagna, USA, 1972</div>
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con <b>Oliver Reed</b>, <b>Geraldine Chaplin</b>, <b>Diane Cilento</b>.</div>
marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-51369425418933635092013-01-10T17:48:00.000+01:002013-01-29T01:37:20.444+01:00batman, il cavaliere oscuro<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwBS6Ru3L2C0FNlPXCoBnKML_y6ZzQMHqPSKXftmIo1_91WOnO-ECOxPT4lQbA9WpA4dvqONHaBdeU2D_GPhin9-LaqAHHpG_wp8hIUdR5e6XuZUQd-MuyJmd-xLOGnoV1hvLQlBUXArqh/s1600/BatmanTrilogia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwBS6Ru3L2C0FNlPXCoBnKML_y6ZzQMHqPSKXftmIo1_91WOnO-ECOxPT4lQbA9WpA4dvqONHaBdeU2D_GPhin9-LaqAHHpG_wp8hIUdR5e6XuZUQd-MuyJmd-xLOGnoV1hvLQlBUXArqh/s400/BatmanTrilogia.jpg" width="272" /></a></div>
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<br /></div>
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<span style="line-height: 15.866666793823242px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Perché Batman è l'eroe che Gotham merita, ma non quello di cui ha bisogno adesso. E quindi gli daremo la caccia. Perché lui può sopportarlo. Perché lui non è un eroe, è un guardiano silenzioso che vigila su Gotham, un Cavaliere Oscuro" (Gordon, Il Cavaliere Oscuro)</i></span></span></div>
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<span style="line-height: 15.866666793823242px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
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<span style="line-height: 15.866666793823242px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Non penso proprio che il nostro Batman, la nostra Gotham, siano adatti a dei crossover. Mi viene in mente una delle prime cose che abbiamo chiarito quando iniziammo a mettere insieme la storia: è un mondo dove esistono i fumetti? I supereroi, qui, esistono già? Se pensate a Batman Begins e alla filosofia di questo personaggio che cerca di reinventarsi come simbolo - la nostra posizione, sebbene non fosse dichiarata nel film, era che i supereroi semplicemente non esistono" (Christopher Nolan)</i></span></span></div>
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<span style="line-height: 15.866666793823242px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
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<span style="line-height: 15.866666793823242px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nonostante il personaggio sia nato negli anni trenta del ventesimo secolo, e nonostante la sua fama fosse già planetaria, il vero <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Batman" target="_blank">Batman</a></i></b>, quello che riuscì a conquistarsi di diritto una posizione di assoluta originalità, rispetto a tutti gli altri eroi mascherati proposti dagli USA, emerse soltanto negli anni ottanta grazie a una serie di eventi editoriali del fumetto che da una parte incasinarono notevolmente la continuity di tutti i personaggi della <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/DC_Comics" target="_blank">DC Comics</a></b>, ma dall'altra permisero di affidare il personaggio a <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Frank_Miller" target="_blank">Frank Miller</a></b> (tra tutti, il fumetto <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sin_City_(fumetto)" target="_blank">Sin City</a></i></b> e il film <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/The_Spirit_(film)" target="_blank">The spirit</a></i></b> di <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Will_Eisner" target="_blank">Will Eisner</a></b>, oltre ad aver scritto la prima sceneggiatura di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Robocop_-_Il_futuro_della_legge" target="_blank"><b><i>RoboCop</i></b></a>, poi rovinata dalla macchina Hollywood). Miller attua una vera e propria rivoluzione nel personaggio e nella sua filosofia, con <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Batman:_Anno_uno" target="_blank">Anno Uno</a></i></b> e <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Il_ritorno_del_Cavaliere_Oscuro" target="_blank">Il ritorno del Cavaliere Oscuro</a></i></b>, riscrivendo nel primo le origini di <i>Batman</i> e definendo nel secondo la sua filosofia. Da qui in poi, l'uomo pipistrello sarà per tutti <i>il Cavaliere Oscuro</i>, un simbolo forte interpretato da un uomo in grado donare a tutti la convinzione che chiunque possa, anche compiendo piccoli gesti, diventare un eroe. La maschera, resta solo il simbolo.</span></span></div>
</div>
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<span style="line-height: 15.866666793823242px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
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<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 15.866666793823242px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Da questa grande rivoluzione nacque nel 1989 il <i>Batman</i> di <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tim_Burton" target="_blank">Tim Burton</a></b>, una favola nera, romantica e poetica, ambientata in un mondo cupo abitato da strani personaggi di pura fantasia. Bellissima favola, ma troppo lontana dalla realtà, come tutte le storie raccontate da Burton, d'altronde. E per di più venne rovinata anni dopo da <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Joel_Schumacher" target="_blank">Joel Schumacher</a></b> con il suo ridicolo <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Batman_Forever" target="_blank">Batman Forever</a></i></b> interpretato da un irritante <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Val_Kilmer" target="_blank">Val Kilmer</a></b>.</span></span></div>
</div>
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<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
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<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 15.866666793823242px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Dopo questo pessimo film, seguito dall'incredibile flop <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Batman_%26_Robin" target="_blank">Batman & Robin</a></i></b> (che da soli hanno oscurato i bellissimi <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ragazzi_perduti" target="_blank">Ragazzi perduti</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Linea_mortale" target="_blank">Linea Mortale</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Un_giorno_di_ordinaria_follia" target="_blank">Un giorno di ordinaria follia</a></i></b> e <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Il_cliente_(film)" target="_blank">il Cliente </a></i></b>dello stesso regista), Schumacher non contento dei danni incredibili causati all'intera umanità, si ripropone anche per un sequel che fortunatamente non vedrà mai la luce, con un titolo che ha dell'incredibile: Batman Triumphant.</span></span></div>
</div>
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<span style="line-height: 15.866666793823242px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
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<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 15.866666793823242px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma Miller aveva seminato bene, e pian piano nascevano progetti legati al suo "oscuro eroe". Da più parti avanzavano proposte di progetti più o meno ispirati alla rivoluzione milleriana, compreso il solito Schumacher (ce l'ho con lui!) che propose di tradurre nel cinema l'Anno Uno del fumetto (chissà quale scempio!). Fortunatamente la DC e la <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Warner_Bros." target="_blank">Warner Bros</a></b>, ancora sconvolti per la cocente sconfitta di Batman & Robin, optarono per un reboot totale della serie. Avevano talmente sbagliato che fu necessario riscrivere tutto dall'inizio. Ottima scelta.</span></span></div>
</div>
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<span style="line-height: 15.866666793823242px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgoBI4oaFWiGx3jNH9nMlevnDZUl4asX8Nr7X4TES542fniOkPjyB4OYMeOHsdwINQoYOlzQl3J0ll0aiMYBeFCJGh9wlq1F2lYPh106ZHLYuJptBebDn3GcaEbA6C0YUuZ_YV0ldG_ihk/s1600/batman-begins1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgoBI4oaFWiGx3jNH9nMlevnDZUl4asX8Nr7X4TES542fniOkPjyB4OYMeOHsdwINQoYOlzQl3J0ll0aiMYBeFCJGh9wlq1F2lYPh106ZHLYuJptBebDn3GcaEbA6C0YUuZ_YV0ldG_ihk/s400/batman-begins1.jpg" width="268" /></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="line-height: 15.866666793823242px; text-align: left;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Venne così scritturato <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Christopher_Nolan" target="_blank">Christopher Nolan</a></b> (<b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Memento" target="_blank">Memento</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Inception" target="_blank">Inception</a></i></b>, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Insomnia_(film_2002)" target="_blank">Insomnia</a></i></b>, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/The_Prestige" target="_blank"><b><i>The prestige</i></b></a>), regista di grande talento che aveva un'idea chiarissima sul lavoro che avrebbe voluto svolgere: voleva una storia più realistica.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="line-height: 15.866666793823242px; text-align: left;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Decise di rifarsi alle storie a fumetti che meglio avevano ricostruito la genesi del personaggio <i>Batman</i> e le lotte interiori dell'uomo <b><i>Bruce Wayne</i></b>. Decise di introdurre l'elemento paura dei pipistrelli che ancora non era stata presa in esame. Di centrare tutto il film sul tema "paura". Di giocare sul doppio ruolo Batman/Wayne. Di puntare tutto sul simbolismo e trasformarlo in una maschera a protezione delle persone care. Quindi decise di creare il personaggio <i>Rachel Dawes</i> (interpretata prima da <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Katie_Holmes" target="_blank">Katie Holmes</a></b> e poi da <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Maggie_Gyllenhaal" target="_blank">Maggie Gyllenhaal</a></b>) e proporre i criminali che non erano ancora apparsi sul grande schermo, come <i>Spaventapasseri</i> e <i>Ra's al Ghul</i>, quest'ultimo mentore e maestro del giovane <i>Bruce Wayne</i>. Voleva un eroe più vicino ai Ninja, capace di confondersi con le ombre e di muovercisi veloce e silenzioso.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="line-height: 15.866666793823242px; text-align: left;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nel 2005 esce, finalmente, <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Batman_Begins" target="_blank">Batman begins</a></i></b>. Senza <i>Robin</i>, senza capacità da super eroe, se non quella di combattere corpo a corpo fino all'esaurimento delle proprie forze.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="line-height: 15.866666793823242px; text-align: left;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBHPuU7ietKFNuEBjgSy86FWSzTpXMxx4n15QLkye-dWly2bRuu9fmT5duA7X6BOzdXBr0UShjPRXm3HsbLQ6uBbFJy50GyaCQaxMd_sJdMWHb-9A0_S8oQMQddOWW7vo9qU3lq9OAiY8U/s1600/il-cavaliere-oscuro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBHPuU7ietKFNuEBjgSy86FWSzTpXMxx4n15QLkye-dWly2bRuu9fmT5duA7X6BOzdXBr0UShjPRXm3HsbLQ6uBbFJy50GyaCQaxMd_sJdMWHb-9A0_S8oQMQddOWW7vo9qU3lq9OAiY8U/s400/il-cavaliere-oscuro.jpg" width="280" /></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><a href="http://memoriaragione.blogspot.it/2009/02/il-cavaliere-oscuro.html">Il Cavaliere Oscuro</a></i> era (ri)nato e ora Nolan doveva dargli spessore. Per aiutarlo gli si affiancò suo fratello Jonathan, sceneggiatore con cui collaborava di solito. Ancora una volta venne accantonata l'idea di inserire nella storia <i>Robin</i> e la strada da seguire era sempre quella di una trama più realistica.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Finalmente arriva <i>Joker</i>, annunciato non proprio velatamente nel primo capitolo, e la performance di <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Heath_Ledger" target="_blank">Heath Ledger</a></b> è di quelle che non si scorderanno tanto facilmente. In tutta onestà si parlò quasi negli stessi termini dell'interpretazione di <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Jack_Nicholson" target="_blank">Jack Nicholson</a></b> nell'89 (per questo motivo pare che Nicholson non la prese bene quando Nolan non lo interpellò per questo film), ma quest'ultimo <i>Joker</i> è sicuramente superiore a quello visto nel <i>Batman</i> di Burton. Questo <i>Joker</i> sta a <i>Batman</i>, come <i>Batman</i> sta a <i>Gotham</i>. Se <i>Batman</i> è l'eroe che <i>Gotham</i> merita, il <i>Joker</i> creato da Nolan e interpretato da Ledger è la nemesi che <i>Batman</i> merita per diventare <i>il Cavaliere Oscuro</i> di cui <i>Gotham</i> ha bisogno. E' <i>Joker</i>, infatti, a sferrare l'attacco più concreto, a mostrarci tutte le nostre colpe e farci constatare quanto sia fragile il sistema che tiene in piedi il mondo. Ed è sempre <i>Joker</i> a creare <i>Due Facce</i>, altro super cattivo e super incazzato emerso nientemeno che dalla personalità, un tempo candida ma ormai violentata, del procuratore distrettuale <i>Harvey Dent</i>, interpretato dal credibilissimo <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Aaron_Eckhart" target="_blank">Aaron Eckhart</a></b>.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nel 2008, dunque, esce <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Il_cavaliere_oscuro" target="_blank">Il Cavaliere Oscuro</a></i></b>, e ci racconta di un <i>Batman</i> pronto a mentire e addossarsi colpe infamanti che in realtà non ha, pur di donarci un eroe di cui abbiamo realmente bisogno.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLeBXdjKXRBsuYSsbh73wknWtADAZO5gtrCvWfZ_7FbOr2X8fSYiETPGnqX2VoliCIJFz_Y8IOrRoXzg5pRxwZWr6fmlIzGX2wVYyCZoSizz5JfIMM_gVigJ0ha5SrGDTczfAmQJCri_X9/s1600/cavaliere-oscuro-ritorno_Batman_Nolan_Bale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLeBXdjKXRBsuYSsbh73wknWtADAZO5gtrCvWfZ_7FbOr2X8fSYiETPGnqX2VoliCIJFz_Y8IOrRoXzg5pRxwZWr6fmlIzGX2wVYyCZoSizz5JfIMM_gVigJ0ha5SrGDTczfAmQJCri_X9/s400/cavaliere-oscuro-ritorno_Batman_Nolan_Bale.jpg" width="278" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tutto questo per arrivare a una conclusione logica, con un finale davvero molto bello.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Otto anni dopo gli avvenimenti che hanno coinvolto <i>Joker</i> e <i>Harvey Dent</i>, <i>Batman</i> è scomparso e la polizia lo considera un criminale pericolosissimo. <i>James Gordon</i>, divenuto ormai commissario, è l'unico a custodire la verità su <i>Due Facce</i> e su <i>Batman</i>, ma visto il risultato ottenuto dal decreto Dent (<i>Gotham</i> è ormai, almeno all'apparenza, una città priva di criminalità), decide di tacere. Dent si era trasformato in un criminale ma nessuno deve saperlo perché l'equilibrio conquistato possa continuare a esistere.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma il mondo non ha un equilibrio così netto e l'uomo, per natura, ha bisogno di caos. E' così che fa la sua apparizione <i>Selina Kyle</i>, la gatta ladra (che mai viene nominata <i>Catwoman</i>), una sorta di <i>Robin Wood</i> che prende ai ricchi per dare a se stessa e, al massimo, ai suoi protetti, interpretata da una brava e sexy <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Anne_Hathaway" target="_blank">Anne Hathaway</a></b>. Sarà la bellissima gatta a risvegliare <i>Bruce Wayne</i> dall'apatia in cui sta lentamente marcendo. Il ricco playboy, ormai, è solo l'ombra di sé stesso. Le dure lotte in cui è stato coinvolto nei panni dell'uomo pipistrello, lo hanno ridotto a un involucro pieno di ammaccature e anche il suo spirito pare averne risentito. Tuttavia è pronto ancora una volta a difendere la propria città con ogni mezzo che ha a disposizione, quando capisce che dal passato è tornato un fantasma pericoloso. Un nemico immortale. L'erede di </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;"><i>Ra's al Ghul</i>. <i>La setta delle Ombre</i>.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">Era praticamente impossibile raggiungere il livello del secondo capitolo e probabilmente questo non è avvenuto, ma la forza della trilogia di Nolan sta proprio nella sobrietà dell'opera, nel non tentare di esagerare e nel perseguire una strada e una sola, senza ripensamenti, dove l'unico vero eroe e Batman, senza comprimari mascherati, e dove lo stesso Batman spiega a più riprese che l'unica cosa che conta davvero è la maschera, il simbolo.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">Come aveva promesso dunque, Robin non ha fatto la sua apparizione, perché questo Batman non ne ha bisogno, ma ha sapientemente preparato il terreno a una sua eventuale e futura comparsa. La stessa Catwoman, pur presente nell'ultimo capitolo, come già detto, non viene mai citata espressamente. Ora attendiamo gli Schumacher di turno e le loro brutture...</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">I tre film sono disponibili in <b><a href="http://www.amazon.it/Il-Cavaliere-Oscuro-Trilogy-Collection/dp/B009KR4UKA/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1357835435&sr=8-1" target="_blank">DVD</a></b>.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;"><b><i>Batman Begins</i></b> di <b>Christopher Nolan</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 15.866666793823242px;">USA, 2005</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 15.866666793823242px;">con <b>Christian Bale</b>, <b>Liam Neeson</b>, <b>Michael Caine</b>, <b>Katie Holmes</b>, <b>Gary Oldman</b>, <b>Morgan Freeman</b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 15.866666793823242px;"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 15.866666793823242px;"><i style="font-weight: bold;">Il Cavaliere Oscuro </i>di </span></span><b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">Christopher Nolan</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 15.866666793823242px;">USA, 2008</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 15.866666793823242px;">con </span></span><b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">Christian Bale</b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">, <b>Heath Ledger</b>, <b>Aaron Eckhart</b>, </span><b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">Michael Caine</b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">, </span><b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">Maggie Gyllenhaal</b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">, </span><b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">Gary Oldman</b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">, </span><b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">Morgan Freeman</b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">, </span><b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">Cillian Murphy</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;"><br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 15.866666793823242px;"><i style="font-weight: bold;">Il Cavaliere Oscuro - il ritorno </i>di </span></span><b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">Christopher Nolan</b></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 15.866666793823242px;">USA, 2012</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 15.866666793823242px;">con </span></span><b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">Christian Bale</b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">, <b>Anne Hathaway</b>, <b>Marion Cotillard</b>, <b>Joseph Gordon-Levitt</b>, <b>Tom Hardy</b>, </span><b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">Michael Caine</b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">, </span><b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">Gary Oldman</b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">, </span><b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">Morgan Freeman</b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">, </span><b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 15.866666793823242px;">Cillian Murphy</b></div>
marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-11749639030581822922012-12-29T20:57:00.005+01:002012-12-29T20:57:40.942+01:00qualcuno con cui correre<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQrnsnAGVUlkcRq9JC7bYWGCRW3Rr-tOaMAZMDSJr79OzV2KMSRvoem6oR13kH-VjxHWarElzwEAQh-OpYRv_fwPgLqYavC9lalJKhpwhfP5j_a2q037kGMIAnyhdZo5a7Gjear5Ijitnh/s1600/Qualcuno-con-cui-correre-Poster-Italia-01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQrnsnAGVUlkcRq9JC7bYWGCRW3Rr-tOaMAZMDSJr79OzV2KMSRvoem6oR13kH-VjxHWarElzwEAQh-OpYRv_fwPgLqYavC9lalJKhpwhfP5j_a2q037kGMIAnyhdZo5a7Gjear5Ijitnh/s400/Qualcuno-con-cui-correre-Poster-Italia-01.jpg" width="300" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
La mia ignoranza è immensa e mi fa brutti scherzi. Chissà cosa pensavo di trovarci, nel cinema israeliano. Ora lo so: è cinema, come nel resto del mondo e merita di essere visto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tratto dall'omonimo romanzo scritto da <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/David_Grossman" style="font-weight: bold;" target="_blank">Grossman David</a>, <i style="font-weight: bold;">Qualcuno con cui correre </i>è prima di tutto un <a href="http://www.ibs.it/code/9788804582519/grossman-david/qualcuno-con-cui.html" target="_blank">romanzo coinvolgente</a> di un autore che ormai viene letto e apprezzato in tutto il mondo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel 2006, infine, è diventato un film per la regia di <a href="http://www.mymovies.it/biografia/?r=24493" style="font-weight: bold;" target="_blank">Oded Davidoff</a> e interpretato dalla bella e giovane <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Bar_Belfer" target="_blank">Bar Belfer</a></b>, alla sua prima e unica prova. Subito dopo, infatti, è stata "costretta" a svolgere il servizio militare dove è rimasta coinvolta in un incidente stradale che l'ha quasi uccisa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Grazie a un montaggio a doppia trama, vediamo contemporaneamente le vicissitudini di due adolescenti prima che s'incontrino.</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Assaf </i> è un ragazzo che nel periodo estivo guadagna qualche soldo presso il Canile di Gerusalemme. Deve riportare <i>Dinka</i>, un bellissimo Labrador, alla sua padrona che lo ha smarrito. Lei è <i>Tamar</i> (Tamara, mi pare, nel doppiaggio italiano), un'artista di strada, una musicista e cantante dalla voce angelica, che sta cercando a sua volta un ragazzo, <i>Shay</i>, che è scomparso. Il doppio montaggio, dunque, ci mostra le vicende di <i>Tamar</i> e <i>Dinka</i>, alla ricerca di <i>Shay</i>, avvenute otto mesi prima, e quelle di <i>Assaf </i>e <i>Dinka</i> alla ricerca di <i>Tamar</i>, avvenute quando anche <i>Tamar</i> risulterà scomparsa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Elemento comune, dunque, oltre la ricerca stessa, è la bellissima <i>Dinka</i>, cane affettuoso, intelligente che va sempre di corsa. Tutto il film è una lunga corsa contro il tempo, prima le cose si mettano male per davvero, prima che <i>Pesach</i> possa far del male anche a <i>Tamar</i> e prima che la polizia possa intervenire.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>Qualcuno con cui correre</i></b> di <b>Oded Davidoff</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Israele, 2006</div>
<div style="text-align: justify;">
con <b>Bar Belfer</b>, <b>Yonatan Bar-Or</b>, <b>Yval Mendelson</b>.</div>
marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-21839526626236865682012-12-17T10:26:00.001+01:002012-12-17T10:26:42.738+01:00stati di allucinazione<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgM0-VX0MSTZq4txlg6ChE-3XYUEaz2QOpW4mmktyGpcieUSWZaH7UyNyMyHg9apYWe2idaxPAeavcLMvVR4mtYKq-8ZHIucx7tRMmwM3r-6DcGk1vdqTGCjKC2FSfnzeO6hK8Y5xJ5uK7/s1600/stati-di-allucinazione1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgM0-VX0MSTZq4txlg6ChE-3XYUEaz2QOpW4mmktyGpcieUSWZaH7UyNyMyHg9apYWe2idaxPAeavcLMvVR4mtYKq-8ZHIucx7tRMmwM3r-6DcGk1vdqTGCjKC2FSfnzeO6hK8Y5xJ5uK7/s400/stati-di-allucinazione1.jpg" width="263" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Questo film è tutto un casino, il regista è un pazzo testardo che ha voluto a tutti i costi snaturare il romanzo da cui è tratto, il finale è buttato li ma in compenso c'è <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Drew_Barrymore" target="_blank">Drew Barrymore</a></b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco, questo è quello che dicono di <b><i><a href="http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=23932" target="_blank">Stati di Allucinazione</a></i></b>, in sintesi (faccio polemica).</div>
<div style="text-align: justify;">
Secondo me parla della ricerca dell'assoluto, della verità più grande, di Dio forse. Secondo me parla di chi cercando qualcosa di troppo grande finisce per capire l'amore. Si, parla di questo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lo scienziato <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/John_Lilly" target="_blank">John Lilly</a></b> (1915-2001) pensa che ogni nostra convinzione sia solo un limite. Noi usiamo soltanto una piccola parte del nostro cervello che in realtà non ha limiti. Bisogna soltanto aprire la coscienza a questo concetto. Bisogna superare i limiti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Negli anni '50 allora comincia certi studi che lo portano a inventare la <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Vasca_di_deprivazione_sensoriale" target="_blank">vasca di deprivazione sensoriale</a> dove lui stesso si immerge dopo aver assunto <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/LSD" target="_blank">LSD</a> e <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ketamina" target="_blank">Ketamina</a>. Lo scopo è quello di esplorare la coscienza umana, ma presto deve abbandonare gli studi perché troppo pericolosi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questi esperimenti sono d'ispirazione allo scrittore <b><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/paddy-chayefsky/" target="_blank">Paddy Chayefsky</a></b> che scrive e pubblica il suo unico romanzo <b><i>Stati di allucinazione</i></b> nel 1978. Il romanzo non può non attirare l'attenzione di Hollywood, così la <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Columbia_Pictures" target="_blank">Columbia</a> gli affida la sceneggiatura. Chayefsky ha le idee molto chiare su quello che deve raccontare il film e non ha intenzione di scendere a patti col regista e la produzione che alla fine lasciano il progetto. La <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Warner_Bros." target="_blank">Warner</a>, subentrando, chiama a dirigere la pellicola <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ken_Russell" target="_blank">Ken Russel</a></b> (<i><b>I diavoli</b></i>, <i><b>Tommy</b></i>) che costringe lo sceneggiatore a mettersi quasi da parte tanto che alla fine Chayefsky si firmerà con lo pseudonimo <b>Sidney Aaron</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel 1980 esce il film <b><i>Stati di allucinazione</i></b> dove il ricercatore <i>Eddie</i> (<b><a href="https://www.google.it/search?q=William+Hurt&oq=William+Hurt&sugexp=chrome,mod=15&sourceid=chrome&ie=UTF-8" target="_blank">William Hurt</a></b>) ricrea gli esperimenti fatti nella realtà da Lilly. Eddie è un uomo con una moglie e una bambina (la Berrymore) che praticamente da per scontate. Da piccolo perde suo padre e la fede. Lui vive per le sue ricerche, vive nella ricerca della verità più assoluta ed è disposto a mettere in pericolo se stesso, pur di farlo. Specialmente quando scopre, dopo aver partecipato a un rito in Messico, che certe sostanze contribuiscono a superare i limiti delle sue convinzioni. Assume farmaci pesanti e si immerge nella vasca di deprivazione sensoriale per escludere ogni elemento di distrazione ed esplorare la sua coscienza, per arrivare fino all'essenza di quella verità che forse è Dio, forse è l'amore. Prima le sue allucinazioni sono contaminate dal suo passato vissuto e dalla sua perdita della fede, ma pian piano tutto si dissolve fino ad arrivare al nocciolo della vita, ai primordi. Infine va oltre a tutto permettendo che le allucinazioni diventino reali e mettendo in pericolo non solo se stesso ma sua moglie. Ma questo non lo può permettere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>Stati di allucinazione</i></b> di <b>Ken Russel</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Usa, 1980</div>
<div style="text-align: justify;">
con <b>WIlliam Hurt</b>, <b>Blair Brown</b>, <b>Drew Berrymore</b></div>
marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-70195429788761631122012-11-29T21:03:00.000+01:002012-11-29T21:03:02.518+01:00tutti defunti... tranne i morti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhENL5l_h6R_A-zc5JWz_QKFrJKMbq02iB4HrV6VO12W5MTHXCRahajaXtmn4Kq52NdaomOHv58VvvMArR3tdXWjjHGH410ZEP3X3Rv6_wmybdWlzSQMS1J4WmMT-s2XHm-bLnuxZjHgksv/s1600/Tutti+defunti%E2%80%A6+tranne+i+morti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhENL5l_h6R_A-zc5JWz_QKFrJKMbq02iB4HrV6VO12W5MTHXCRahajaXtmn4Kq52NdaomOHv58VvvMArR3tdXWjjHGH410ZEP3X3Rv6_wmybdWlzSQMS1J4WmMT-s2XHm-bLnuxZjHgksv/s320/Tutti+defunti%E2%80%A6+tranne+i+morti.jpg" width="222" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel 1976 firma il capolavoro assoluto <b><i>La casa dalle finestre che ridono</i></b>, un anno dopo, invece, questo. Quantomeno curioso, visto che si tratta di una parodia della parodia, proprio di quel genere che lo ha reso immortale nella memoria degli amanti del thriller all'italiana, in tutto il mondo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ancora più curioso è che <b>Pupi Avati</b> lo faccia con la stessa ghenga di sceneggiatori (<b>Antonio Avati</b>, <b>Gianni Cavina</b>, <b>Maurizio Costanzo</b>) e con quasi gli stessi attori. Premeditato, direi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi fa una rabbia! Avrei voluto vedere Avati solo ed esclusivamente in quel genere, invece no. Lui spazia. Lui fa un po' di tutto. E non lo fa neppure male.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tra l'altro cita tante di quelle cose, che ogni volta che vedo <b><i>Tutti defunti... tranne i morti</i></b>, me ne ritrovo davanti delle altre. Prima di tutto <b><i>Dieci piccoli indiani</i></b> di <b>Agatha Christie</b> (portato sul grande schermo per la prima volta da <b>Rene Clair</b> nel 1945) e poi <b><i>Invito a cena con delitto</i></b> (ne parlerò, prima o poi), di <b>Robert Moore</b> che già era una parodia del genere. Senza contare che spesso ti sembra di vedere quei film con <b>Alvaro Vitali</b> (per quanto riguarda certe battute) o quelli con <b>Stanlio e Ollio</b> (per certe dinamiche) o addirittura quelli con <b>Bombolo</b> (per certi ceffoni). Forse ci ho visto anche <b>Franco e Ciccio</b>. Non so. La prossima volta controllo. Comunque.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un film che di sicuro non ti saresti aspettato, e invece eccolo servito. Col delitto. Già.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché comunque si tratta di un giallo, c'è poco da dire. Un vero giallo ambientato in un castello dove il ricco proprietario muore e tutti i parenti (i quali ereditano il decadimento della nobiltà) arrivano per dargli sepoltura. Una famiglia grottesca, tra l'altro. A questi si aggiunge un fesso (<b>Carlo Delle Piane</b> visto in <b><i>Guardie e Ladri</i></b> con <b>Totò</b>, <b><i>Un americano a Roma</i></b> con <b>Alberto Sordi</b> e in tantissimi altri film) che vorrebbe semplicemente vender loro un libro e che si ritrova, suo malgrado, sedotto dalla bellissima <i>Ilaria</i> (<b>Francesca Marciano</b>), vittima di strani incidenti e di clamorose aggressioni, senza contare che tutto sembra partire proprio dal libro che lui sta cercando di vendere. Follia vera.</div>
<div style="text-align: justify;">
Come se non bastasse arriva un altro idiota (<b>Gianni Cavina</b>), l'investigatore privato che non capisce, ma non vuole essere aiutato perché lui è serio e ci vuole arrivare da solo. Infatti ha cominciato a fare questo lavoro da bambino. Siamo al completo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Guardalo perché altrimenti sembra che ti stia prendendo in giro. Guardalo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>Tutti defunti... tranne i morti</i></b> di <b>Pupi Avati</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Italia, 1977</div>
<div style="text-align: justify;">
con <b>Carlo Delle Piane</b>, <b>Gianni Cavina</b>, <b>Francesca Marciano</b></div>
marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-73355778184438174632012-11-09T17:00:00.001+01:002012-11-09T17:00:48.818+01:00zatoichi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8m7nZQClGr6A-eWpo4lk4oaixsFFaNaJpW7nOdtiOM1V6zFB8J0g8xTpM1hCabkbYIwPFRin_lqeJqS6cYh_HIbrbABDRK9-dVZkytzbEYTjN62b4gXeomM8-imclgpn8JOJZ5cCNVRQJ/s1600/zatoichi-takeshikitano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8m7nZQClGr6A-eWpo4lk4oaixsFFaNaJpW7nOdtiOM1V6zFB8J0g8xTpM1hCabkbYIwPFRin_lqeJqS6cYh_HIbrbABDRK9-dVZkytzbEYTjN62b4gXeomM8-imclgpn8JOJZ5cCNVRQJ/s320/zatoichi-takeshikitano.jpg" width="236" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Quest'anno, alla 69° mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia è stato presentato in concorso <b><i>Outrage Beyond</i></b>, sequel dell'ottimo <b><i>Outrage</i></b> del 2010, che io ho visto lo scorso anno. Bello davvero.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ne è passata di acqua sotto i ponti, da quando ho conosciuto Kitano con <b><i>Sonatine</i></b> (film del 1993 che, ahimè, ho visto dieci anni più tardi).</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b>Takeshi Kitano</b>, il camaleonte, riesce sempre a cambiare pelle e facendolo arriva un po' da per tutto. Come per le sue capacità artistiche: regista, sceneggiatore, attore, montatore, scrittore, pittore, presentatore televisivo e autore televisivo.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Per gli amanti del regista appare quasi come una bestemmia, ma ti ricordi <b><i>Mai dire Banzai</i></b>? ecco, lo ha creato lui e lo presentava pure.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ha fatto qualunque cosa e quasi tutti i generi cinematografici, arrivando addirittura a ripudiare una sua creatura, il comico <b><i>Getting Any?</i></b> (ne parla come di un suicidio per la carriera), ma poi, come al solito si è ripreso e lo ha fatto alla grande.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Si è trasformato anche dopo l'incidente in moto che lo ha costretto a una delicata ricostruzione facciale e nonostante tutto si è trasformato in meglio, visto che quell'espressione che ha assunto da allora è un marchio indelebile per i personaggi che interpreta. E altamente caratteristico è <b><i>Zatoichi</i></b>.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Dopo Sonatine, ho cominciato a cercare tutti i suoi film, fino a quando non ho incontrato chi, amandolo alla follia, aveva tutta l'opera completa.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ho potuto constatare dunque, quanto sappia cambiare, Kitano. Ma, allo stesso tempo, quanto ami le basi solide. I tormentoni. I film sul genere Yakuza story, per esempio, l'ossessione per il mare e le tantissime scene girate in spiaggia (come mi fece notare qualcuno).</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
E poi, di punto in bianco, dopo averlo deriso in Getting Any?, riprende in mano Zatoichi, un personaggio televisivo giapponese e cambia ancora una volta. Il suo primo film in costume.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Da non confondersi con <b><i>Ichi the killer</i></b> di quell'altro genio <b>Takashi Miike</b> (ne parlerò sicuramente sia del film che di Miike e di altre pellicole), tratto dall'omonimo manga di <b>Hideo Yamamoto</b>, Zatoichi parla, invece, di un periodo storico molto importante, in Giappone, quello dei samurai e lo interpreta a modo suo, naturalmente. Altrimenti non sarebbe Kitano.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Nel 1989 <b>Phillip Noyce</b> (<b><i>Ore 10: calma piatta</i></b>, <b><i>Giochi di potere</i></b>, <b><i>Sliver</i></b>, <b><i>Il collezionista di ossa</i></b>) dirige <b><i>Furia Cieca</i></b>, direttamente ispirato alla serie televisiva, dove un uomo (<b>Rutger Hauer</b>) torna dal Vietnam e, completamente cieco, si rivela abilissimo nell'uso della spada.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Takeshi Kitano, invece, prende il mito e lo reinterpreta, ponendo in primo piano non tanto la vendetta in sé stessa, ma tutti i concetti base del genere <i>Jidai-geki</i> (quello dei samurai, insomma), che sono il vagare, l'onore, l'altruismo e la spada usata magistralmente quasi ed esclusivamente per difendere e mai per offendere. Ma lo fa a modo suo perché poi inserisce ritmi comici e scene che sanno di altri generi. Inserisce macchiette alla maniera di Cinecittà nel periodo d'oro, ma lo fa perché appartiene alla sua, di cultura, visto che Kitano ha cominciato proprio come cabarettista in un locale di spogliarelliste.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Zatoichi è un guerriero cieco (forse non lo è ma gli occhi non lo aiuterebbero a vedere meglio), ha la katana nascosta nel bastone e vive vagabondo tra il gioco d'azzardo e i massaggi. Arrivato in un piccolo paese incrocia la strada di due ragazze sopravvissute allo sterminio della propria famiglia.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Vederlo combattere è spettacolare, vederlo divertirsi è un piacere perché se lo merita.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b><i>Zatoichi</i></b> di <b>Takeshi Kitano</b></div>
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Giappone, 2003</div>
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con <b>Takeshi Kitano </b></div>
marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-87825761655866798442012-11-08T21:25:00.002+01:002012-11-08T21:26:41.230+01:00radio punx<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-PJpvra1qUt49ybXkkb_HgOIE3nUhCnGs2WvF-LHZqWW4I3008PwBKD9sfV1cwJOYk73xcdC0-4qc6PXNBMkm_Pfff7cjtwJCS51SXZopllqkuXuNWqvgjzz7LyOR9vloRP6d24Rv0mC8/s1600/COVER_esternaper+blog.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-PJpvra1qUt49ybXkkb_HgOIE3nUhCnGs2WvF-LHZqWW4I3008PwBKD9sfV1cwJOYk73xcdC0-4qc6PXNBMkm_Pfff7cjtwJCS51SXZopllqkuXuNWqvgjzz7LyOR9vloRP6d24Rv0mC8/s400/COVER_esternaper+blog.jpg" width="282" /></a></div>
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"Eh certo!", mi dirai, "fai una rece perché li conosci, quei due!".</div>
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Eh no, caro tu. A parte che non faccio mai rece, perché non ci riesco. Non sono un critico, conosco solo quello che conosco (davvero poco) e quindi non posso fare grandi paragoni. Parlo solo di cose che mi colpiscono e lo faccio a favore di quelli come me. Quelli come me sono persone che non badano molto alle vere recensioni, ma spesso seguono i consigli per gli acquisti fradici di sentimenti. Quelli fatti un po' così, ma con passione. Quale rece!</div>
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Comunque, io <b><i>Radio Punx</i></b> l'ho visto nascere e non me ne sono accorto. Non parlo del fatto che ho visto le bozze, no, parlo di... come dire...</div>
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Andrea impegnato a calcare i palchi col suo gruppo, i problemi di coppia e le sortite al cinema per non pensarci.</div>
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Tutte cose che ritrovo poi nel libro Radio Punx. E solo ora me ne accorgo. Ricollego tutto e sorrido.</div>
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Perché Radio Punx non è solo un fumetto che racconta una bella storia ambientata nei mesi tra i '70 e gli '80. Non racconta soltanto di quel periodo storico e culturale. Di quella musica live e di quelle radio libere. Radio Punx trasuda vita vera e lo fa con quel pudore di chi quella vita se la vive ogni giorno sulla pelle e poi la racconta. Con garbo e rabbia, perché le ferite son fresche e le gioie si ha paura che svaniscano in fretta. E Andrea, poi, la racconta bene perché è bravo, mica cavoletti. E ancora più bravo mi sembra quando penso a come scivola tra i generi e le chiavi tecniche. Dai romanzi per ragazzi (<i><a href="http://www.edizioniel.com/DB/scheda.asp?idl=2962">I rebels</a></i>), a quelli per bambini (<a href="http://www.edizpiemme.it/libri/per-mille-mammut-mi-si-gela-la-coda"><b><i>Geronimo Stilton</i></b></a>), a Radio Punx, passando per altre cosucce che fa nei ritagli di tempo, sempre con impegno e cura. Mica facile. La sua passione è enorme e la sua voglia e tenacia ammirevoli. Questo è il risultato: Radio Punx!</div>
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Siamo a Milano e sono i mesi a cavallo tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80. <i>Stefano</i> parla dal microfono di Radio Punx e sulle note dei <b>Gaznevada</b> facciamo la conoscenza di <i>Lonzo</i> e <i>Pico</i> alle prese con il furto delle chitarre dei <b>Pooh</b>! Bellissima!</div>
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I ragazzi stanno mettendo su un gruppo ma i loro mezzi son davvero miseri, verranno aiutati da <i>Raniero</i> (bassista), <i>Elisa</i> (batterista) e <i>Maria Memori</i> della Memori dischi, ma ognuno ha i suoi modi. I suoi piani.</div>
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La vicenda si sviluppa e si complica sempre di più entrando in un tunnel da cui è impossibile uscire. E lo fa con un ritmo pazzesco che ti porta a leggere "quasiinapneacentopaginefinoallafine"!</div>
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E poi sollevi lo sguardo e ne vuoi ancora! Voglio il secondo volume, poche storie! Perché la storia è bella e i personaggi te li prendi a cuore tutti, nessuno escluso. Anche quelli stronzi, perché nessuno è del tutto cattivo o del tutto buono. Come nella realtà, insomma. Gli errori li commettiamo tutti, accidenti. Solo che alcuni riescono a fermarsi in tempo, o magari a pensarci due volte. Altri hanno soltanto culo, perché no. E comunque ognuno avrà quello che si merita, stanne pur certo.</div>
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I disegni sono del sempre più bravo <b><a href="http://jeanclaudiovinci.blogspot.it/">Jean Claudio Vinci</a></b> e penso proprio che il valore del libro sia da attribuire a entrambi in uguale percentuale. Anche perché i due ragazzi lavorano insieme da anni e l'affiatamento si vede eccome! E poi lo so, li vedo con i miei occhi tutti i giorni.</div>
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Vi consiglio di contattarli velocemente perché la tiratura è limitata e ne vale davvero la pena. A proposito, minacciateli: o disegno con dedica o niente acquisto! Verranno a patti, oh si che lo faranno!</div>
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Li trovate su <a href="http://www.facebook.com/pages/Radio-Punx/40766194202?ref=ts&fref=ts">facebook</a>, e sul <a href="http://radiopunx.blogspot.it/">blog</a>. Chi mi conosce, invece, può chiedere a me, farò da tramite molto volentieri.</div>
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<b><i>Radio Punx</i></b> di <b><a href="http://carburo.blogspot.it/">Andrea Pau</a></b> e <b>Jean Claudio Vinci</b></div>
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115 pp, 7,90 €</div>
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Sotto l'ala protettrice di <b>Associazione Culturale Chine Vaganti</b></div>
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marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-20386079282875582252012-11-08T18:46:00.000+01:002012-11-08T18:51:03.201+01:00super pro: sulle strade di san francisco<div style="text-align: justify;">
Più di un anno fa, ormai, usciva una mia storia disegnata dalla bravissima <b><a href="http://elenagrigoli.blogspot.it/">Elena Grigoli</a></b>, sul giornalino <b><a href="http://www.gaghi.com/prodotti.php?pro_idpro=5"><i>44 gatti</i></a></b> (<b><a href="http://www.gaghi.com/">Gaghi Editrice</a></b>, Milano), la seconda dopo <a href="http://memoriaragione.blogspot.it/2011/02/super-pro.html">questa</a>. Emmò te la mostro.</div>
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Peccato perché porta con sé una serie di problemi tutti ampiamente visibili. Il tempo scarseggiava, il soggetto era stato approvato da tempo, ma non sapevamo ancora quante tavole avesse dovuto avere (oscillavano dalle 6 alle 4). Alla fine sono arrivati i tagli drastici, l'editing frettoloso e non coordinato.</div>
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Peccato. Comunque ringrazio ancora una volta <a href="http://danielemocci.blogspot.it/">Daniele</a> che mi ha permesso di usare il suo personaggio e senza particolari gabbie (l'unico vincolo era rappresentato dal fatto che la vicenda avrebbe dovuto svolgersi a San Francisco e lì ho pensato subito ad <b><i><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Altai_%26_Jonson">Altai & Jonson</a></i></b>). E' sempre bello poter scrivere comunque in piena libertà e non è così normale che accada. Ora devo imparare a lavorare anche in condizioni precarie e in tempi ristrettissimi. A quanto pare non lo so fare!</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDYcV6Dw_h3Nx_Mo7GJngIpIwrx0CmBzSlWAinZy-rROSHF_S_6SsV_1zYBavZxxRebTnbJUKz-nBJnLZyRQ1kB9B3_tKpag2_n38-ucd7YvBc2BAvPXul_nvGmQNRpzA8fHgJRloPQ-ZD/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDYcV6Dw_h3Nx_Mo7GJngIpIwrx0CmBzSlWAinZy-rROSHF_S_6SsV_1zYBavZxxRebTnbJUKz-nBJnLZyRQ1kB9B3_tKpag2_n38-ucd7YvBc2BAvPXul_nvGmQNRpzA8fHgJRloPQ-ZD/s320/1.jpg" width="239" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEie8o_FcXLIOXM_Ftxs1X3mSbcWPBP-RhLDwgZ61gw29c_u911PoMPjtof4htF3eGk9s9vYNbaEFkhdJM6vGBMUt7KrmKjzro-IBaiKV7zKq05LrbxPVXpM1q8adFso86Wyh_smk4BSzJ8W/s1600/2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEie8o_FcXLIOXM_Ftxs1X3mSbcWPBP-RhLDwgZ61gw29c_u911PoMPjtof4htF3eGk9s9vYNbaEFkhdJM6vGBMUt7KrmKjzro-IBaiKV7zKq05LrbxPVXpM1q8adFso86Wyh_smk4BSzJ8W/s320/2.jpg" width="240" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgO9qEikUpXaGuHXrQJfKRw-4Z9Zom_qLr7nbRPVWFXjScAfFXmjrCGI9nI4bkvHbuzc3AwlNgUQZdLkFsOrrsIIuzVdsiJ_LLuVYAJYo1fReJnBaJLRupSXRxEDlXDhxnttZZ-tXwjqulN/s1600/3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgO9qEikUpXaGuHXrQJfKRw-4Z9Zom_qLr7nbRPVWFXjScAfFXmjrCGI9nI4bkvHbuzc3AwlNgUQZdLkFsOrrsIIuzVdsiJ_LLuVYAJYo1fReJnBaJLRupSXRxEDlXDhxnttZZ-tXwjqulN/s320/3.jpg" width="238" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiKGsqDgiy30HzB-F69e3YdOfKTdlhytZrKY78VSPCRI9H4qFN7pHedBofgIPhkgNGitLteSVObGPmcv7fKcEv3IjTImOgAc8WiW11z2_kEXYea5tDDKiMj60X-KQo9j1QEen94eonfbQu/s1600/4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiKGsqDgiy30HzB-F69e3YdOfKTdlhytZrKY78VSPCRI9H4qFN7pHedBofgIPhkgNGitLteSVObGPmcv7fKcEv3IjTImOgAc8WiW11z2_kEXYea5tDDKiMj60X-KQo9j1QEen94eonfbQu/s320/4.jpg" width="240" /></a></div>
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marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-23980077836904413542012-11-06T18:46:00.001+01:002012-11-06T18:46:40.108+01:00una questione d'onore<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0qZnCyVP87urXAIGP6rGJdlQAFSlMie-cB98ssh-3OnYf6iK8dbdyIjG9ewWKrPMQvz5c57m2hlClXjZxmfywDGnVIB7gfWPn0uIoKDrKnc9ZR1g1tzHWxVCnMzBX4hA8xUxZX6KeIjjC/s1600/1292.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0qZnCyVP87urXAIGP6rGJdlQAFSlMie-cB98ssh-3OnYf6iK8dbdyIjG9ewWKrPMQvz5c57m2hlClXjZxmfywDGnVIB7gfWPn0uIoKDrKnc9ZR1g1tzHWxVCnMzBX4hA8xUxZX6KeIjjC/s640/1292.jpg" width="310" /></a></div>
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Un film dimenticato e passato quasi inosservato ai tempi dell'uscita nelle sale, perché il regista <b>Luigi Zampa</b>, ai tempi uno dei più importanti quasi al pari dei suoi colleghi neorealisti, aveva già diretto pellicole come <i>Processo alla città</i>, il poker sul fascismo <i>Anni difficili</i>, <i>Anni facili</i>, <i>L'arte di arrangiarsi</i> e <i>Anni ruggenti</i>. E commedie del calibro de <i>Il medico della mutua</i> e <i>Bello, Onesto, Emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata</i>.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Dimenticato e sottovalutato.</div>
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In realtà si tratta di un film ben scritto (a quattro mani), ben diretto e bene interpretato. <b>Ugo Tognazzi</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
alle prese con la lingua sarda è uno spasso e una sorpresa.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Siamo in Sardegna, infatti, e sono gli anni sessanta. Un cartello, ancora prima dei titoli, ci avvisa che questo film vuole rendere giustizia all'isola, perché si fa presto a raccontare di cawboys dell'ovest America. Il Far West che si è sviluppato da queste parti non ha certo nulla da invidiare.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Beh, non me la sento di confermare questa tesi, ma... non sarò certo io a negarla.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<i>Efisio Mulas</i> (Tognazzi) lavora in una miniera di sale (l'inferno, si) e cerca di guadagnare il più possibile per riuscire a pagarsi la prostituta del paese che in realtà, a lui, pare proprio non voglia concedersi.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
In realtà la back story è complessa (nel linguaggio degli sceneggiatori cinematografici è la vita di un personaggio fino al punto in cui lo vediamo effettivamente nel film). Il giovane Mulas è tutto sommato un bel ragazzo ambito dalle molte giovani del paese. La più bruttina, per farsi notare, gli spacca un oggetto sulla nuca, ferendolo gravemente. Al processo lei dice di essere stata disonorata, ma alla scoperta che lui in realtà non ha mai avuto rapporti sessuali, viene spedita in galera. Da qui tutta la questione di onore di cui il film è farcito.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<i>Domenicangela Piras</i>, la ragazza bruttina (la stupenda <b>Nicoletta Machiavelli</b>) non può accettare di essere stata rifiutata nonostante sia stata lei, a modo suo, a dichiararsi. I fratelli di lei non possono accettare una sorella disonorata e pretendono che lui la sposi. Lui non può accettare di essere ancora vergine e per questo deve porre rimedio quanto prima facendo ricorso alla prostituta che minacciata dai fratelli Piras non si concederà mai. E siamo all'inizio.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Efisio non demorde e svolge qualunque lavoro, pur di guadagnare soldi (e per la prostituta e per sua madre vedova, con la quale vive). Efisio è una persona onesta, ma gli eventi, come spesso capitava, lo portano a percorrere una strada tortuosa.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Domenicangela esce dal carcere profondamente mutata, nell'aspetto (ora è bellissima) e nell'atteggiamento (decide che Efisio non la merita e aspetterà che sia lui a farle la corte), ma alla fine Efisio, in modo rocambolesco, riesce a far breccia nel suo cuore. Ora deve soltanto chiedere la mano di lei a suo padre e potrà sposarla. Mica facile. <i>Liberato Piras</i> è un latitante che vive in Supramonte. Ma questo non è il vero problema. Arrivare in quei nascondigli, se i banditi permettessero, non sarebbe un grosso problema. Il problema è arrivarci, semmai. Vivo, preferibilmente. Ma lui viene accompagnato dai fratelli al completo. Il problema vero è convincere Liberato Piras di essere l'uomo giusto per Domenicangela, ecco cosa. Dimostrare di essere un uomo. E c'era soltanto un modo, in quegli anni, in quei luoghi, per dimostrarlo.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
No, non esagerare. Nessun assassinio. Anche se...</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Efisio deve rubare una pecora, tutto qua. Ma lui vuole dimostrare di essere un uomo con le palle e decide di rubarne due, tre, quattro. Cinque! A quei tempi, però, la questione dell'onore era una cosa seria e chi prima, chi dopo, coinvolgeva tutti.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
In paese, nel mentre, una faida fra due famiglie, aveva da tempo sconfinato negli omicidi. Per farla semplice (ma non era affatto una cosa semplice né da ridere) funzionava così: Io uccido te che hai ucciso mio fratello (vedi le storie dei più famosi banditi sardi) e siamo pari. La tua famiglia, se non è d'accordo, può farmi ammazzare da un fratello e se io sono già morto o magari latitante ucciderà mio fratello o mio figlio e così via senza soluzione di continuità.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ecco. Efisio, durante il furto, si ritrova proprio nel mezzo della faida e con alle spalle un cadavere (uno delle due famiglie in guerra) ucciso in realtà da qualcun altro esterno alle varie vicende. Cioè, chi avrebbe dovuto compiere il delitto non aveva nessuna intenzione di farlo, ma avendo già a disposizione un cadavere può dire alla propria famiglia (l'onore) di esserne il responsabile ma alla famiglia avversaria (la paura) di aver visto Efisio compiere l'assassinio. È un po' complicato, ma vedrai che te lo spiego.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ignaro di tutto, Efisio, può finalmente sposarsi con la bella Domenicangela, ma un pezzetto del suo pantalone viene ritrovato dai Carabinieri (tutti originari di altre parti d'Italia, come di consueto, e per questo impossibilitati a muoversi nei modi più indicati. Spesso facevano ancor più danni, infatti) che lo arresta proprio nel momento in cui i due, finalmente, stanno per consumare...</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
A questo punto, la trama già ingarbugliata, si complica di brutto. E torna, come un'ossessione, la questione dell'onore: meglio passare per un assassino e continuare a star lontano dalla propria moglie o lasciar credere di essere cornuto?</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Il finale è quanto di più grottesco e drammatico visto in una commedia. Tognazzi chiude con una prova d'attore maiuscola e gli sceneggiatori dimostrano grande sensibilità cercando di non prendere superficiali posizioni su un argomento complesso e serio come questo, riferito a quel preciso periodo storico.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Musiche dell'argentino <b>Luis Bacalov</b> (<i><b>Il Vangelo secondo Matteo</b></i>, <i><b>Django</b></i>, <i><b>Milano calibro 9</b></i>, <i><b>Il postino</b></i>), uno dei compositori più amati da Tarantino, ed eseguite da <b>Bruno Nicolai</b> (<i><b>I giorni della Violenza</b></i>, <b><i>Il pelo nel mondo</i></b>, <b><i>Kiss Kiss... Bang Bang</i></b>, <b><i>Conte Dracula</i></b>, <b><i>La notte che Evelyn uscì dalla tomba</i></b> e tanti altri capolavori).</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b><i>Una questione d'onore</i></b> di <b>Luigi Zampa</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Italia, Francia 1965</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
con <b>Ugo Tognazzi</b>, <b>Nicoletta Machiavelli</b></div>
marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-48265551902161354562012-11-06T17:06:00.000+01:002012-11-06T17:06:12.917+01:00le storie della mia incredibile vita #1<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1QDh_uexQsREDJvT3PQccTDL7qHUHUI-BTYQcYJjNeNtcZ5MsLuMzZ8L_KQ7cLP_Si4h2fxJaxZ0lNwP5v_z8Tv5d1BPklvlx7r7NaOvHAimy0HO-d3OQ3SmSFZi34MVaGMJUN0tWKeUc/s1600/CoverLeStorie.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1QDh_uexQsREDJvT3PQccTDL7qHUHUI-BTYQcYJjNeNtcZ5MsLuMzZ8L_KQ7cLP_Si4h2fxJaxZ0lNwP5v_z8Tv5d1BPklvlx7r7NaOvHAimy0HO-d3OQ3SmSFZi34MVaGMJUN0tWKeUc/s320/CoverLeStorie.jpg" width="313" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<i>se vuoi leggere dall'inizio clicca nel menù in alto </i><i>sulla voce </i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Le storie della mia incredibile vita (racconto)</i></div>
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<i><br /></i></div>
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<i><br /></i></div>
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<i><br /></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b>Quando nacqui centrocampista</b></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b><br /></b></i></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Nel 1974
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Richard Nixon rifiutò di collaborare con il comitato d'indagine del
Senato sullo Scandalo Watergate.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
La serie Happy Days debuttò sulla ABC.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
In Italia si diffuse il timore di un golpe dopo che il ministro della
Difesa comandò lo stato d'allarme attivo per tutte le caserme del
Paese.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Iniziò il processo per la strage di Piazza Fontana.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Nixon, alla fine, ebbe il buon gusto di dimettersi.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Venne scoperta Leda, una luna di Giove.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Iniziarono le trasmissioni di Telemilano di proprietà di Silvio
Berlusconi.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
La Fiat mise in cassa integrazione 65.000 operai.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Si svolse il primo convegno nazionale dei gruppi femministi.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Nacque ufficialmente la cultura Hip Hop.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Naque il IV governo Moro.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Tiziano Sclavi pubblicò Film, il suo primo vero romanzo.</div>
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Ancora, uscirono questi film:</div>
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Frankenstein Junior, Non aprite quella porta, Femmine in gabbia, Gola
Profonda, La conversazione, Il fantasma del palcoscenico, Cani
arrabbiati, Monty Python, Il giustiziere della notte, Baby killer, La
leggenda dei sette vampiri d'oro, Voglio la testa di Garcia, L'uomo
terminale, Diario segreto da un carcere femminile, Spasmo, Cinque
donne per l'assassino, Lady snowblood 2.</div>
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Agli Oscar, invece, prevalsero questi film:</div>
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La stangata, L'esorcista, American Graffiti, Ultimo tango a Parigi,
L'ultima corvè, Serpico, Effetto notte, Fratello sole sorella luna,
Ludwig, Jesus Christ superstar.</div>
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Nello stesso anno vennero alla luce queste persone:</div>
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Tiffani Thiessen, Christian Bale, Robbie Williams, Sebastien Loeb,
Romina Mondello, Eva Mendes, Laura Pausini, Damiano Tommasi, Leonardo
DiCaprio, Alessandro Del Piero, Giovanna Mezzogiorno, Enrico Brizzi e
infine, io.</div>
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<br /></div>
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Tutto ciò per ricordarti che questa storia si svolse in un periodo ben preciso e accertato. Non importa se ti potrà sembrare bizzarro, è il racconto della mia nascita ed è esattamente quello che accadde.</div>
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A quei tempi mio padre aveva appena 23 anni e mia madre due di meno. Due ragazzini che si prendevano cura già di una splendida bambina che in realtà non avrebbero dovuto avere, mentre un'altra la restituirono perché volevano un maschietto. Non mi sembri convinto. Bene, devo spiegarti tutto dall'inizio, allora.<br />
Devi sapere che gli umani, prima di essere affidati alle loro famiglie, si trovano nelle isole di Bora Bora dove vengono selezionati. Non tutti, infatti, sono destinati alla nascita. È solo una questione attitudinale. Gli altri, semplicemente, diventano angeli. Tutto qui.<br />
Capita, però, che a volte vengano commessi errori di valutazione e qualche angelo finisca tra gli umani. Niente di grave, comunque. Quando se ne accorgono, dall'isola, mandano un corriere fino a casa tua che esegue lo scambio con tante scuse dall'amministrazione. Beh, dai miei genitori non è mai arrivato nessun corriere. Mia sorella maggiore è un angelo ma nessuno se l'è venuta mai a prendere perché i miei hanno sempre tenuto un profilo basso proprio per non mettersi in mostra. Per restare anonimi e tenere la bambina che, nonostante tutto, era bellissima.<br />
Ti chiederai qual'è la differenza tra un angelo e un umano. Gli angeli che per svariati motivi vivono tra noi, presentano alcune differenze sostanziali rispetto agli altri. Hanno qualche problema, insomma. Alcuni li chiamano genericamente malati. Oggi si usa il più politically correct, diversamente abili. E in effetti, loro, senza possibilità di scelta, hanno un'interpretazione della vita del tutto personale.<br />
Sta di fatto che i miei genitori la tennero nascosta con la speranza che un giorno potesse perdere le qualità di angelo, ma anche se in qualche rara eccezione questo avviene, con lei non accadde mai.<br />
Due anni dopo, quindi, nacque un'altra bambina e nonostante fossero molto felici decisero di permutarla. Questa, allora, era un'operazione poco conosciuta mentre oggi invece è molto in voga. Infatti c'erano famiglie numerosissime, composte anche da dieci, dodici, quindici persone.<br />
I miei, dopo aver accolto con favore la bambina angelo, volevano fortemente un maschietto. Siccome avevano fatto la scelta della povertà, non avevano la capacità finanziaria di accudire più di due figli e per questo permutarono la seconda bambina. Ora, i bambini permutati diventano immediatamente angeli e così accadde a lei. Ma la famiglia che fa la permuta deve attendere che l'angelo s'innamori di un umano, prima di poter avere in cambio il bambino desiderato, e questa è una cosa rara. Sono pochi, infatti, gli angeli che s'innamorano, perché grazie alla loro condizione super partes riescono da subito a venire a conoscenza di tutti i nostri difetti e questo, per un essere perfetto come un angelo, è inaccettabile.<br />
Per una incredibile casualità, però, accadde che lei s'innamorasse ancora prima di accorgersene e questo diede il via a una catena di eventi che poi segnò per sempre la mia vita.<br />
A quei tempi vivevo nelle isole di Bora Bora e come tanti ero in attesa di valutazione. Al primo esame mi fecero rivedibile perché a parer loro la mia era un'attitudine ancora in fase di sviluppo. Io sono sempre stato in ritardo su tutto. Comunque.<br />
Nel test della farfalla (cioè quello in cui viene messa della tempera su un foglio di carta che poi viene piegato schiacciando il colore e ottenendo delle figure di farfalle) io ci vidi della tempera schiacciata. Nel test di Rorschach (quello in cui devi interpretare delle macchie solitamente nere) ci vidi delle macchie nere. Mentre nel test delle interpretazioni umane (quello in cui devi interpretare una persona mai vista osservandola per alcuni minuti) ci vidi una farfalla. Me lo fecero ripetere perché, mi dissero, avrei dovuto interpretarne il carattere, ma io ci vidi una dolce farfalla. Fui rimandato alla prossima valutazione.<br />
Trascorsi molto tempo, a Bora Bora, e conobbi tanti bambini molti dei quali vennero affidati alle famiglie (perdendo così coscienza di quel periodo) e pochissimi divennero angeli in attesa di capire se si sarebbero mai innamorati di un umano per diventare poi il loro angelo custode.<br />
Tra quei bambini c'era anche lei e trascorremmo insieme tanto di quel tempo che mi sembrò un'eternità. Era bellissima e a mio parere nessuno più di lei poteva essere un angelo. Ma poi venne assegnata a quella famiglia (allora non sapevo che sarebbe stata la mia) e quasi arrivai a odiare l'intera razza umana.<br />
Per questo motivo venni convocato d'urgenza in amministrazione: solo un angelo era capace di tanto odio nei confronti degli umani, così stavano decidendo di conseguenza, ma io che a quel punto volevo assolutamente incontrare di nuovo quella splendida creatura decisi di imbrogliare sui test. Mi ritennero idoneo alla nascita e ancora una volta il caso ci si mise di mezzo. Divenni il bambino dello scambio.<br />
Mi sistemarono nel tapis roulant e mi trasportarono nella sezione trasporti, in attesa che il corriere tornasse con la bambina permutata. Alla fine salii nell'ultimo tapis roulant per essere caricato sul vagone nascite e fu allora che la vidi. Lei tornava indietro e mi guardava sconvolta perché quando vieni permutato, poi, la memoria ritorna violenta a riempire gli spazi lasciati vuoti. Io, invece, cominciavo a dimenticare perché la vita, disonesta, stava iniziando.<br />
<br />
Si, hai ragione. Questa storia non spiega perché nacqui centrocampista, ma non avevo nessuna intenzione di farlo. Prima o poi, forse, lo farò. Ma anche no, chissà.</div>
marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-6356833899549770702012-11-04T10:47:00.000+01:002012-12-13T20:58:08.955+01:00spasmo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjwW44TXOJqza8pK2_cwoMl7eUxLs1K35TwuSOd4DmUtsNwv5EXOCHbJVRrq-Bet4sgw4l9BNWly03Gn55YNTDfv_F1bWOXXenzBbr73knGv86NBh79Y9dgW0tqLt8RbRCz5AzL6C_WpXm/s1600/Spasmo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjwW44TXOJqza8pK2_cwoMl7eUxLs1K35TwuSOd4DmUtsNwv5EXOCHbJVRrq-Bet4sgw4l9BNWly03Gn55YNTDfv_F1bWOXXenzBbr73knGv86NBh79Y9dgW0tqLt8RbRCz5AzL6C_WpXm/s1600/Spasmo.jpg" /></a></div>
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Nel 1974, il grande <b>Umberto Lenzi</b>, firma <b><i>Spasmo</i></b>, un film definito a volte di genere drammatico, a volte giallo o noir. In effetti è un po' tutto questo. Se vuoi ha pure delle sfumature horror, come di consuetudine per quel genere di film che uscirono in quel periodo.</div>
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<i>Christian</i>, il personaggio principale, si ritrova a inseguire una misteriosa ragazza che lo catapulta all'interno di una situazione incomprensibile. Viene aggredito a più riprese, così che lui pensa sia il fratello, a volerlo morto. Da piccoli, i due, hanno perso entrambi i genitori in modo terrificante. <i>Fritz</i>, il fratello, scopre che entrambi sono affetti dalla stessa malattia mentale di cui soffriva il loro padre. Il finale svela tutto.</div>
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Non il miglior film di Lenzi, ma si lascia guardare senza nessuna difficoltà. L'idea migliore sono le bambole disseminate a manciate, qua e là, lungo tutto il film, delle quali soltanto nell'ultima scena, il regista, ci spiegherà qualcosa.</div>
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Un film che si sviluppa con suspance crescente, senza picchi veri e propri ma molto godibile.</div>
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Sei anni dopo, un venticinquenne di nome <b>William Lustig</b>, aiutato agli effetti speciali da <b>Tom Savini</b>, firma <b><i>Maniac</i></b>, sceneggiato e interpretato da <b>Joe Spinell</b>.</div>
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<br /></div>
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L'idea di base è quasi la stessa. Lustig riprende i manichini, la follia del protagonista, ma toglie tutta la suspance. Non ne ha bisogno. Sta nascendo lo splatter/slasher, infatti (nello stesso anno esce anche <b><i>Venerdì 13</i></b>), ma questo è un altro discorso.</div>
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<br /></div>
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<b><i>Spasmo</i></b> di <b>Umberto Lenzi</b></div>
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Italia 1974</div>
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con <b>Robert Hoffmann</b>, <b>Suzy Kendall</b>, <b>Ivan Rassimov</b></div>
marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-38294880573206477952012-10-30T16:54:00.000+01:002012-10-30T16:54:12.853+01:00i tre moschettieri<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYglCRTytE3JK9o46Lmh4icdz_HN_F07VNVtv4LB7dP8qarNBoHqyFkzHX5qGESjz-2MZ9zcd_dJhyphenhyphenrkEqXFCrCVOyvsBp_TtjheP2jJvdBwBF2mnCuUZ-t-J7hhQvpqhx4Ov545uNQh_h/s1600/I-tre-moschettieri-3D-6-nuovi-poster-6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="291" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYglCRTytE3JK9o46Lmh4icdz_HN_F07VNVtv4LB7dP8qarNBoHqyFkzHX5qGESjz-2MZ9zcd_dJhyphenhyphenrkEqXFCrCVOyvsBp_TtjheP2jJvdBwBF2mnCuUZ-t-J7hhQvpqhx4Ov545uNQh_h/s320/I-tre-moschettieri-3D-6-nuovi-poster-6.jpg" width="320" /></a></div>
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<br /></div>
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Nuova versione cinematografica del più famoso romanzo d'appendice di tutti i tempi.</div>
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Pistole, navi volanti e poca spada, non renderanno orgoglioso <b>Alexandre Dumas</b> (creatore della trilogia de' i moschettieri), ma io penso che se fosse vissuto ai nostri giorni, probabilmente, lui avrebbe osato ancora più di <b>Paul Anderson</b> (sceneggiatore e regista anche dei <i>Resident Evil</i> e si vede!!!) e di <b>Andrew Davies </b>(sceneggiature anche di <b>Il diario di Bridget Jones</b>).</div>
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Il romanzo d'appendine diventa popolarissimo a cavallo tra la fine dell'1800 e i primi decenni del 1900. È un sottogenere del romanzo e punta dritto alla massa. È chiamato anche feuilleton e praticamente è il padre delle soap opera. È concepito per intrattenere un pubblico potenzialmente vastissimo. Ed è proprio quello che fa questo film. Intrattiene.</div>
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Se poi ci aggiungi il fascino de' i moschettieri, alla fine ti senti meno in colpa per aver perso quasi due ore di tempo a guardarlo.</div>
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<b>Milla Jovovic</b> arriva dritta dalla serie dei "Resident", cambiandosi d'abito e niente più. Stessa bellezza, stesse capriole. Il marito Paul Anderson (regista e sceneggiatore), infatti, non perde tempo a scriverle un nuovo personaggio e le affibbia solo un altro nome (Milady).</div>
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<b>Christoph Waltz</b> (<b><i>Bastardi senza gloria</i></b>, <b><i>Carnage</i></b>, <b><i>Django Unchained</i></b>) è un Richelieu che trama complotti senza la cattiveria necessaria per portarli a termine. Mentre <b>Orlando Bloom</b> è un Duca di Buckingham troppo ingenuo, preso tra i giochi del Cardinale, di Milady e gli stessi moschettieri.</div>
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La storia è sempre quella, i mezzi son cambiati.</div>
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Se non trovi niente di meglio da fare o, come ho fatto io, durante una lunga pausa caffè dopo pranzo, potresti dargli una chance, ti terrà comunque compagnia.</div>
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<br /></div>
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<b><i>I tre moschettieri</i></b> di <b>Paul Anderson</b></div>
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Stati Uniti d'America, Regno Unito, Germania</div>
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con <b>Logan Lerman</b>, <b>Milla Jovovic</b>, <b>Orlando Bloom</b>, <b>Christoph Waltz</b></div>
marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-79057786806498047562012-10-29T01:01:00.001+01:002012-11-06T17:10:12.527+01:00le storie della mia incredibile vita<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheaanAAaGDhTuhxdkzGmbcPN_tP1-VO6JE8Ejcy_1xNe7v3ZlAdvHbbBy84SI4P8BnV2DEMcZhlk0cw_UZgExWcqanJDDvzhwfUv_aERE_SGNKmfH0KQQZPCmH0MfAJVQFAB7cKxyujO4E/s1600/CoverLeStorie.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheaanAAaGDhTuhxdkzGmbcPN_tP1-VO6JE8Ejcy_1xNe7v3ZlAdvHbbBy84SI4P8BnV2DEMcZhlk0cw_UZgExWcqanJDDvzhwfUv_aERE_SGNKmfH0KQQZPCmH0MfAJVQFAB7cKxyujO4E/s320/CoverLeStorie.jpg" width="312" /></a></div>
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<br /></div>
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<i>Racconto in fase di scrittura</i></div>
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<br /></div>
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<blockquote class="tr_bq">
Ci sono delle cose che nessuno riesce a capire.<br />
Non è che sono più complicate di altre situazioni della vita, è solo che sembrano nascere con dei contorni mutevoli e questo sembra donare loro molteplici significati. Affascinante, no?<br />
Ma qual'è, infine, il vero significato delle cose? Qualunque azione che compiamo è interpretabile, è per questo motivo che abbiamo creato l'espressione <i>Mezzo pieno, mezzo vuoto</i>, perché ogni cosa può essere diversa da come noi la intendiamo. Dipende dal punto di vista, da come la si guarda e da come ci si pone nei suoi confronti e nelle varie sfaccettature dei suoi significati.<br />
Una cosa è l'interpretazione onesta, un'altra è l'interpretazione di comodo e capire ciò che più conviene. E poi c'è chi non capisce per pigrizia, per superficialità, per ignoranza o per partito preso. Ma c'è anche chi, nato con quegli stessi contorni mutevoli, può compiere la scelta incredibile di mettersi a fuoco e vivere una vita netta e normale al pari della maggioranza delle persone di tutto il mondo, o, e questo è straordinario, decidere di confondersi del tutto nei molteplici significati che le cose della vita, persone, esseri viventi e azioni, hanno. È proprio di questi ultimi, che tratta questa storia. Persone che spesso possono essere intese come sempliciotte, poveri pazzi, o peggio, totali idioti. Dipende dai punti di vista, no?<br />
Esseri dotati di una particolare fantasia, come tanti del resto, ma che per le ragioni più disparate, alla fine, hanno scelto di vivere sfuocati dando alla loro vita un'interpretazione del tutto personale, sono per natura esposti al giudizio severo di tutti. È facile attaccarli. Schernirli.<br />
Chissà quali incredibili storie potrebbero raccontarci, invece. Non te lo chiedi mai? Chissà quale incredibile vita ha vissuto. Chissà come si chiama. Chissà come è arrivato fino a qui.<br />
È proprio il mio caso. No, non sono io, quell'uomo. Io faccio da tramite, ne racconto la storia mentre accarezzo la mia gatta <b>Stella</b>. Io sono solo la voce narrante, insomma.<br />
Quell'uomo era... in effetti assomigliava tantissimo a... beh, non importa. Non sono molto fisionomista. Mi è capitato spesso di confondere le persone, d'altronde. Eviterò dunque questo genere di descrizioni e mi limiterò a raccontare dello straordinario caso che mi portò a incontrarlo e di come, senza che me ne rendessi conto, i suoi racconti resero incredibile anche la mia vita.</blockquote>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non c'era nessuno e per questo pensai che fossero andati tutti alla festa del paese. Magari alla messa, o al concerto. Poco probabile, certo, ma chissà per quale motivo non riuscivo a pensare a qualcosa di catastrofico. Non c'era anima viva perché stavano tutti da un'altra parte, ecco quanto. Fu così, quasi per semplice curiosità, che cominciai a cercarli. Tutti, intendo. Chiunque, insomma. Una persona, perlomeno. Mi avventurai, senza pensarci, nella via accanto alla mia, tenendo d'occhio porte e finestre, attento a scorgere qualunque movimento. Le auto erano parcheggiate di fronte alle abitazioni come ogni giorno e nulla faceva supporre chissà quale strano evento. Così, senza rendermi conto, visitai diversi isolati. Fu a quel punto che sollevando lo sguardo mi accorsi di essere arrivato fino in Prefettura, un grande palazzo circondato da tantissime colonne bianche. E ai piedi delle colonne, finalmente, vidi due individui vestiti di nero. A dire il vero la distanza non mi consentiva di capire come fossero vestiti, ma mi parve proprio che indossassero entrambi abiti scuri.</div>
<div style="text-align: justify;">
Stavano uno di fronte all'altro con la testa china. Parevano due sensei giapponesi ma poteva trattarsi benissimo di due ragazze molto timide. Anzi, secondo me erano due teppistelli che si minacciavano protendendo la testa come fanno i galli. La cosa strana è che, chiunque fossero, avevano entrambi la stessa postura, come fossero uno lo specchio dell'altro. Come fossero la stessa persona.</div>
<div style="text-align: justify;">
Fu a quel punto che sentii un rumore alle mie spalle. Mi voltai e vidi Stella uscire velocissima dal portone di una casa. C'incontrammo in questo modo, infatti, e come fa di solito con le persone che non conosce, non mi degnò neanche di uno sguardo. Mi colpì quella macchia bianca che le si stagliava sulla fronte. I suoi contorni non erano il massimo della definizione, ma mi parve proprio che assomigliasse a una stella. Mi sembrò normale, quindi, chiamarla così. Se mai l'avessi vista ancora una volta, l'avrei certamente chiamata Stella.</div>
<div style="text-align: justify;">
Approfittai dell'unico portone trovato aperto, dunque, e continuai le mie ricerche dentro quella casa, appena qualche minuto. Se non avessi trovato nessuno, sarei andato incontro ai due sensei o quel che erano.</div>
<div style="text-align: justify;">
Pensavo che magari, Stella, vivesse con qualcuno, o quantomeno che stesse scappando da qualcuno e tanto mi bastava. Magari qualcun altro, oltre me e le due timide ragazze accanto alle colonne della Prefettura, si erano perse la festa. Ma la casa era completamente vuota, le poche stanze dell'unico piano erano state lasciate così, come dicono nei film di fantascienza, come se gli abitanti fossero dovuti andare via di tutta fretta o come se fossero letteralmente svaniti nel nulla all'improvviso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Stavo decidendo di andare via quando sento un affettuoso rumorino salire dal basso. Stella era tornata e faceva le fusa strofinandosi alle mie caviglie. Le sorrisi deciso di inchinarmi per accarezzarla, ma lei scattò via uscendo dalla stanza. Ne rimasi offeso, a dire la verità. Tutte così, le femmine, pensai.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma Stella questa volta non stava scappando. Come capii subito dopo, mi stava conducendo nella camera da letto, dove prima, in effetti, non ero entrato. Era talmente piccola e poco arredata che mi limitai ad affacciarmici appena.</div>
<div style="text-align: justify;">
C'era un letto a due piazze proprio davanti a una finestra, un armadio con quattro ante e un comò con tre cassettoni. Ora Stella stava sopra il comò e mi guardava entrare. Mi chiamava con quel miagolio delicato, promettendomi che questa volta non sarebbe scappata, così le andai incontro e d'un tratto mi accorsi di un fatto che mi raggelò il sangue. Sul piano del comò, in fondo, appiattito al muro, c'era un uomo senza gambe che mi guardava sconvolto. Aveva solo il busto, le braccia e la testa. Le gambe mancavano e questo, nelle prime battute, mi aveva scioccato. Questo e il suo sguardo sconvolto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma poi lo vidi da prima rasserenarsi e infine sorridere scuotendo la testa, così capii che in lui non c'era nessuna sofferenza e che per chissà quale bizzarro motivo, non avere le gambe, fosse normale.<br />
-Lo sapevo-, disse ridendo.<br />
-Mi scusi, io non avevo nessuna intenzione di entrare a casa sua. È che sono spariti tutti, si spostano in continuazione, così li stavo cercando. Davvero, non sarei entrato. Stavo proprio per raggiungere due teppistelli che stavano litigando accanto alle colonne della Prefettura, ma poi ho sentito Stella che mi chiamava eh...-, non sapevo proprio come uscirne. Le parole sgorgavano dalla mia bocca come acqua. -... Beh, in realtà in prima battuta non mi ha considerato proprio, ma poi quando è tornata ha fatto le fusa così l'ho segui... ta-, ora mi guardava come se fossi un tenero cucciolo.<br />
-Stella, già. Perché no. D'altronde è plausibile. Stella-, e volse lo sguardo alla gatta che ormai si leccava le zampette senza più fare caso a noi. Poi con una fierezza quasi imbarazzante mi guardò, -Ti stavo aspettando!- concluse.<br />
-Aspettava me?-<br />
-Ma dammi del tu, via. Si, ti aspettavo per dirti delle cose bellissime.-, la sua eccitazione, ora, era ben visibile nello scintillio degli occhi.<br />
-D'accordo-, dissi io, cercando con lo sguardo una sedia nella stanza. Pensai di sedermi e starlo a sentire. Avevo commesso il crimine di entrare a casa sua e questa non mi sembrava una pena degna di nome, così l'accettai senza pensarci troppo. Si, ma dovetti restare in piedi, perché non c'erano sedie in quella stanza e l'uomo cominciò subito a parlare.<br />
-Voglio raccontarti tutto. Tutta la vita. Ti racconterò tutta la mia vita. E... senti, senti questa... anche tu potrai farlo. Potrai raccontare la mia vita, la tua e qualunque altra vita vorrai raccontare. Non è fantastico? Non è meraviglioso? Si, è straordinario. Siamo nati per questo ma non lo abbiamo capito. Siamo nati per raccontare. Che senso ha vivere se poi non raccontiamo a nessuno come abbiamo vissuto? Nessuno. E sai perché non lo facciamo? Sai perché? Lo sai? Non la raccontiamo perché la nostra vita fa schifo, ecco perché. Fa schifo e ci vergogniamo, così ce la teniamo per noi, la nostra triste vita e la facciamo diventare ancora più misera. Ancora più triste. Come quelle due ragazze timide che hai visto la fuori, accanto alle colonne della Prefettura. Dovrebbero vivere un po' di più, non credi? Con un po' di fantasia si possono fare nuove amicizie, non sei d'accordo? Vivere avventure pazzesche. Sognare a occhi aperti non è solo un modo di dire, caro tu. Vuol dire vivere a pieni polmoni. Vuol dire vivere una vita che vale la pena di raccontare. Eh? Che ne dici?<br />
-Beh, non so... credo di si-<br />
-Allora?-<br />
-Cosa...?-<br />
-No, dico... la vuoi sentire? Posso raccontartela la mia vita? Le mie storie?-<br />
-Si, certo. Raccontami pure le tue storie-<br />
-Oh, bene. Ti racconterò tutto. Comincio da dove vuoi tu. Dimmi da dove vuoi che cominci. È uguale sai? Non fa differenza, ogni storia può essere ascoltata autonomamente dalle altre-<br />
-Direi dall'inizio-<br />
-Oh, accidenti. Ottima scelta. L'inizio è sempre un buon modo per cominciare. Bravo.-<br />
-Grazie-<br />
-Bene, allora comincerò dal giorno in cui sono nato. Che storia, ragazzi, da non crederci. Puoi dirmi quello che vuoi, ma ciò che accadde quel giorno vale proprio la pena di essere raccontato. Ascolta.-<br />
<br />
<i><b>#1 - <a href="http://memoriaragione.blogspot.it/2012/11/le-storie-della-mia-incredibile-vita-1.html">Quando nacqui centrocampista.</a></b></i><br />
<i>#2 - Quando sconfissi Mommotti. </i>(Prossimamente)</div>
marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-40763984320035103722012-10-27T18:31:00.000+01:002012-10-27T18:32:12.160+01:00le donne... non è gente<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYdCTGtfWEHOOzyLrBzH8dSgkZV6h2_l2gZUjkKrbSIaQpV3hSMLeeX6mz6_TeyOdy8fqTq_Yfp1fw_4CHXwoQJOxi3j8zAufzeybC-b9r1cuqziB5WfhOXRFJsc6GQTIDjr2WRXbZfzP7/s1600/NoGente.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYdCTGtfWEHOOzyLrBzH8dSgkZV6h2_l2gZUjkKrbSIaQpV3hSMLeeX6mz6_TeyOdy8fqTq_Yfp1fw_4CHXwoQJOxi3j8zAufzeybC-b9r1cuqziB5WfhOXRFJsc6GQTIDjr2WRXbZfzP7/s400/NoGente.jpg" width="400" /></a></div>
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Secondo me le donne non esistono. Non come genere femminile umano, intendo. Fanno parte di un'altra specie, c'è poco da dire. Hanno qualcosa di oscuro e incomprensibile dentro che è difficile da spiegare. Non sto dicendo che "non le capisco", non è questo. Le capisco, si. Certo che le capisco. Ma la loro totale irrazionalità è qualcosa che non fa parte di questo mondo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ci pensavo da poco, guardando la TV. Hai notato che gli ultimi inquietanti delitti commessi da donne rimangono quasi irrisolti? Per dire... Falle confessare se ci riesci!</div>
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E poi ti fanno fare strane cose. Alcune le tratti male senza motivo. Altre le tratti bene senza nessun motivo!</div>
<div style="text-align: justify;">
La cosa strana è che col tempo ti rendi conto che le situazioni sono sempre le stesse.</div>
<div style="text-align: justify;">
Parlavo con una persona, da poco, un giovanotto che aveva problemi con la sua prima ragazza. "Mi ha lasciato perché non sapeva più cosa provava per me", mi fa. "Cosa hai combinato?" chiedo io. "Io nulla. Lei ha baciato un altro! Un paio di mesi fa, lo ha baciato. Ora me lo ha detto e mi ha lasciato. Così!" Mi guardava incredulo. "Evvabè, dai, capita. Capita a tutti. Capita sempre!" Dico io per rincuorarlo. "Si ma è cambiata, prima era diversa..." cerca di chiarirsi, lui. "Eh grazie, prima aveva 14 anni!"</div>
<div style="text-align: justify;">
Non c'è niente da fare, queste storie le conosco già.</div>
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Ci sono quelle che pensano di vivere una favola e ti attribuiscono il ruolo del principe azzurro, a te che al massimo puoi recitare la parte di uno dei "Tre porcellini". Poi, quando se ne accorgono, che tu non sei il principe azzurro, ti mollano. E te lo dicono, il perché: "Pensavo fossi il principe azzurro invece sei pieno di difetti!". E te li elencano pure, i difetti. E c'hanno ragione, c'hanno. Li beccano tutti e fortunatamente non ne hanno notati alcuni. I peggiori.</div>
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Ho un'amica che mi chiede sempre di guidare. Così. Io sto guidando e magari la riporto a casa. Lei vuole guidare. Perché poi era nato tutto un giorno che aveva dimenticato una cosa IMPORTANTISSIMA! Mi ero incazzato perché era IMPORTANTISSIMA e lei mi aveva detto: "lasciami le chiavi della tua macchina che vado a prendere la cosa IMPORTANTISSIMA!" e io, allora, valutando tutte le possibili conseguenze cosmiche avevo detto: "Dai, non importa. Lascia perdere". Da allora lei si è messa in testa che io non ho fiducia nelle sue innate capacità di pilota.</div>
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Ma le donne non sanno guidare! Non è una mia impressione. È la pura verità. Usano il clacson appena vedono spuntare il muso di una bici a 400 metri di distanza, per esempio. Quando devono parcheggiare se non trovano uno spazio grande quanto il doppio della macchina restano a cercarlo per altri due giorni. Con l'evoluzione stanno acquistando un altro braccio per le marce perché scordati che usino una delle due con le mani incollate al volante! E il sedile? Non lo accostano al volante, lo mettono proprio sotto incastrato nel cruscotto. "Per arrivarci meglio!" Ma stai comoda, diamine. Devi star comoda quando guidi, rilassati.</div>
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Ho un'altra amica che riesce a odiare una persona a pelle dopo due secondi. Ma la cosa più incredibile è che glielo deve far sapere. Non in modo velato. Sottile. No. Glielo dice. Garbata, ma glielo dice. Ed è finita, perché quella persona è stata inserita in una speciale lista nera dalla quale non uscirà mai. Chissà per quale strano motivo, poi.</div>
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Dicono, "Voi uomini siete tutti uguali", ma non è proprio così. Il fatto è che comunque, alla fine, apparteniamo a una grande categoria che con le dovute sfumature ci accomuna tutti. Quindi, se riesci a capire un uomo e le sue peculiarità, probabilmente riuscirai a comprenderne un altro con sfumature simili. Il vero problema, infatti, non siamo noi. Il problema concreto è che loro non sono solo diverse una dall'altra, ognuna è un intero universo completamente diverso dall'altro. Ogni volta devi ricominciare da capo. Ogni volta è una lotta. Ma quando poi trovi il senso...</div>
<div style="text-align: justify;">
È quello che mi frega. Il senso.</div>
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A parte tutto, comunque, preferisco un'amica, a dieci amici. Tu no? Ma non fraintendermi, parlo di semplice ma profonda amicizia. Trascorrere qualche lieta ora a chiacchierare con una donna mi stimola molto di più che farlo con un uomo. Perché, tranne alcuni rari casi, si finisce a parlare sempre delle stesse cose e infine sempre di donne, cazzo. Un chiodo fisso! Con loro no, non ci penso neppure, alle donne. È come se ognuna, con la sua vicinanza, annullasse tutte le altre. Le cancellasse completamente. Esiste solo lei, ora. Basta. E non sto parlando di sesso. Stregoneria.</div>
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Esempio. A Scuola per i primi tempi avevamo formato una specie di banda. Terribile. Non dimenticherò mai la municipale che ci rincorre attraverso le viuzze del paese e noi rimasti in due in un "Si" a scappare rischiando di lasciarci la pelle contro qualche muro. Divenni un abile giocatore di biliardo e si parlava di donne senza battere mai chiodo. E la <i>squola</i>? Beh, fai un po' tu.</div>
<div style="text-align: justify;">
Decisi di cambiare strategia, quindi. Cominciai a viaggiare con le mie compagne di classe e le cose cambiarono notevolmente. Il primo passo verso l'uscita del tunnel delle superiori, infatti è proprio quello. Il treno. Credete che trascorrano tutto il giorno a studiare, in casa? Si fanno i cazzi loro quanto e più di noi, altroché. Stanno attente quanto basta in classe, rileggono tutto in treno e ripetono la lezione. Se viaggi con loro, stai sicuro, che qualcosa la impari e la scuola non è più un problema.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un'amica inventa le parole perché secondo lei quelle esistenti non rendono al meglio il concetto da lei espresso. Capirai. Ma è talmente convinta di questo che ormai lo afferma serissima. Un'altra pur comprendendo la <i>limba</i> (la lingua sarda), non sa parlarlo. Fattene una ragione, no? No. Inventa le parole. Le prende in italiano e cercando il suono che a lei piace di più, le reinventa in sardo. Un'operazione complicatissima, inutile e senza senso. Ma lei è contenta così.</div>
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Poi, quell'altra, quella che ha sempre ragione. Quella che oggi mi spiega una teoria impossibile che non mi convince per niente e che domani la fa passare come accettata e ormai risaputa. E mi guarda con quell'espressione e quegli occhi che solo lei in questo pianeta ha imparato a fare (ognuna ha il suo), come per dire, "ho ragione e tu lo sai, ti sfido a dire il contrario!".</div>
<div style="text-align: justify;">
Sono incredibili. Impossibili. E se ho scritto la lista della spesa, c'è chi mi dice "Ma come fai...", senza capire che il genio è lei, con la matita, i pennelli, le sue idee... la sua voce... che voce, quando cantava!</div>
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Non fanno parte di questo mondo. Di questo universo. Perché ognuna è un altro universo. Universi in continua espansione. Cominci un post parlando male di loro e lo chiudi... beh...</div>
marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-18571865933753407742012-10-27T01:03:00.003+01:002012-10-27T01:04:07.338+01:00pontypool<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgeY9JHs2S5LjOPxSOZn_WBxwzVqbdkmS_kk59NL7GxzAeJuju7oVFBnF__stFL1MVC-dS4RC3_pCvG9Zd__d3bwKesvOLQDsqPJ-Ha1RQ8Sh3dw6Z1yULXa4EQDH8-DKxPXPHXvjE8jt9/s1600/hI21tA4L3I6SJmS3vyM8EECRRQH.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgeY9JHs2S5LjOPxSOZn_WBxwzVqbdkmS_kk59NL7GxzAeJuju7oVFBnF__stFL1MVC-dS4RC3_pCvG9Zd__d3bwKesvOLQDsqPJ-Ha1RQ8Sh3dw6Z1yULXa4EQDH8-DKxPXPHXvjE8jt9/s320/hI21tA4L3I6SJmS3vyM8EECRRQH.jpg" width="218" /></a></div>
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<div style="text-align: justify;">
Eccezionale!</div>
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Il talento, questa volta, è tutto canadese. Il regista <b>Bruce McDonald</b> smonta tutto lo smontabile e ricrea qualcosa di completamente nuovo. L'importante è togliere ogni logica comprensibile. Davvero geniale.</div>
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Siamo in una tranquilla cittadina del Canada, a Pontypool. Una piccola stazione radio, come ogni giorno, va in onda. Durante la diretta alcune persone telefonano per testimoniare di strani avvenimenti che riguardano persone che si comportano come bestie e soppressioni indiscriminate da parte di polizia ed esercito. Da li a poco, la situazione precipita.</div>
<div style="text-align: justify;">
Orrore è intelletto.</div>
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Horror è d'autore.</div>
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Immagine è parola.</div>
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Zombie è inciviltà.</div>
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Uccidi è bacio.</div>
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Non vedrai niente di già visto. In tutti i sensi. Non hai capito nulla? Beh, meglio così. Evita di comprendere e... mi raccomando: Zitto o muori!, ma se proprio ti scappa di usare le parole, stai bene attento a quello che dici o sarai l'artefice della fine del mondo.</div>
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<br /></div>
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<b><i>Pontypool - Zitto o muori</i></b> di <b>Bruce McDonald</b></div>
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Canada, 2008</div>
<div style="text-align: justify;">
con <b>Stephen McHattie</b></div>
marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-61731332430852839492012-10-08T18:34:00.002+01:002012-10-08T18:34:56.868+01:00melancholia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div style="text-align: justify;">
Leeeeentooooo!!!</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo film è lentissimo e dura più di due ore, titoli compresi.</div>
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Finalmente l'ho visto. Me ne avevano parlato male nonostante le critiche positive su internet e io prendevo tempo perché non volevo guastarmi il buonissimo sapore che ancora sentivo, a distanza di tempo, per quel capolavoro che è stato <i>Antichrist</i>, precedente film dello stesso regista. Invece l'ho visto ed è bellissimo! un opera unica che cambia tutto il concetto di cinema.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Lars Von Trier</b> non si limita a dirigere un film. Lui dipinge, compone (nel senso di realizzare un collage), crea e poi come il più maledetto degli artisti maledetti, distrugge tutto, e distrugge se stesso. Perché "la vita in questo mondo è cattiva e nessuno sentirà la sua mancanza". Depressione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Già. È pericoloso vedere questo film e prenderlo troppo sul serio. Perché la sensazione che senti crescere è reale, specialmente in persone come me portate alla depressione e all'autodistruzione.</div>
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<div style="text-align: justify;">
Von Trier divide il film in capitoli, come sua abitudine, e crea due diversi racconti collegati tra loro eliminando tutti i personaggi superflui (anche questa è una sua caratteristica) per andare a chiudere con i soli protagonisti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il prologo è la cosa più bella e visivamente affascinante che abbia mai visto. Crea immagini, dipinge quadri, compone grafica artistica, anima fotografie e porta la fotografia cinematografica a un livello superiore.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il preludio a <i>Tristano e Isotta</i> di <b>Richard Wagner</b> fa da cornice musicale alla catastrofe. Infatti ci toglie ogni dubbio sul finale, il regista. Non ci sarà nessun lieto fine, scordatevelo. La terra andrà in collisione col pianeta <b>Melancholia</b> e ce lo fa vedere subito.</div>
<div style="text-align: justify;">
La storia che ci racconta non è, dunque, una classica teoria catastrofica piena di effetti speciali. Quello che vuole mostrarci è la differenza di comportamento delle persone coinvolte in una catastrofe di tale portata. L'idea di questo film pare gli sia venuta durante una sessione di analisi dallo psicologo dove ha appreso che le persone depresse riescono a restare più calme, in situazioni di forte stress.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dunque crea due personaggi che rappresentano due diversi aspetti della sua personalità e li mette a confronto. La prima è <b>Justine</b>, una copywriter troppo brava per la pubblicità, fresca di matrimonio e affetta da una gravissima forma di depressione. La parte venne scritta originariamente per <b>Penelope Cruz</b>, ma alla fine fu affidata a <b>Kirsten Dunst</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
La seconda è <b>Claire</b> (<b>Charlotte Gainsbourg</b>), sorella della prima, casalinga sposata con un ricchissimo uomo d'affari (<b>Kiefer Sutherland</b>) e madre di un bimbo. Al contrario di Justine, lei ha un carattere forte (almeno all'apparenza) e propositivo. Vuole avere il controllo su tutto anche e sopratutto nelle situazioni in cui non è protagonista e arriva persino a odiare tutte quelle persone (Justine compresa) che non riescono a essere felici. Secondo lei, infatti, la vita è bella a prescindere e i soldi riescono a risolvere qualunque tipo di problema. Ammirevole, anche no, ma non è esattamente così.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il film racconta, dunque, gli ultimi attimi del pianeta terra e in particolare gli ultimi giorni di due sorelle. Mentre Justine ci viene presentata come una dolcissima ragazza felice per avere coronato il suo sogno d'amore, col trascorrere del tempo ci rendiamo conto che la sua è solo una grande finzione e ci caliamo nei suoi pensieri neri e nella sua inguaribile depressione. Di contro Claire ci viene presentata come una forte e burbera donna sempre pronta a rimproverare chiunque non segua i suoi dictat per poi accorgerci della sua fragilità e della sua frustrazione dovuta al fatto che non riesce a controllare l'incontrollabile e proteggere la sua famiglia dall'inevitabile, neanche con tutti i soldi che ha a disposizione.</div>
<div style="text-align: justify;">
La Gainsbourg è bravissima, come al solito (lo è sempre stata dai tempi de <i>Il giardino di cemento</i>), mentre la Dunst no. Cioè, è stata brava, forse la sua migliore interpretazione. Tutti l'hanno osannata, e mi pare che abbia vinto pure dei premi. Ma non mi colpisce, come al solito.</div>
<div style="text-align: justify;">
Come sempre accade per i film di Lars Von Trier, anche questa volta siamo di fronte a qualcosa che può dividere nettamente i pareri e i gusti del pubblico, ma è innegabile che siamo al cospetto di un film eterno!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Melancholia</i> di <b>Lars Von Trier</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Danimarca, Germania, Francia, Svezia, Italia 2011</div>
<div style="text-align: justify;">
con <b>Kirsten Dunst</b>, <b>Charlotte Gainsbourg</b> e <b>Kiefer Sutherland</b></div>
marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-89601851413424174522012-10-07T17:16:00.000+01:002012-10-07T17:16:02.845+01:00l'alba dei morti dementi<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5zybpUgfhDrv5K5MHNCAbTjmeit0EG2Aop0k3ePZPytIz2bNV9YF20nBZSwveACailtEJ_7JOsZkCbB-0m8J8YVTW6xFvjLzUP_QLmeVWlZExnXh5tb7xm2j4lvn73tTgC-SDAFujZ_GR/s1600/L%2527Alba+Dei+Morti+Dementi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5zybpUgfhDrv5K5MHNCAbTjmeit0EG2Aop0k3ePZPytIz2bNV9YF20nBZSwveACailtEJ_7JOsZkCbB-0m8J8YVTW6xFvjLzUP_QLmeVWlZExnXh5tb7xm2j4lvn73tTgC-SDAFujZ_GR/s320/L%2527Alba+Dei+Morti+Dementi.jpg" width="219" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
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Uscito nel 2004 col titolo <b><i>Shaun of the dead</i></b>, è stato accolto positivamente da alcuni e ignorato da altri. Niente di nuovo. I fan dell'horror ne hanno apprezzato le citazioni ma come spesso accade, i puristi, hanno mal digerito la leggerezza con cui è stato tradotto il titolo. <b>Shaun</b> è una derivazione del nome Giovanni, ha origini ebraiche e significa "dono del Signore". È il nome del protagonista. La soluzione migliore sarebbe stata "Shaun dei morti", ma in Italia hanno voluto omaggiare Romero e il suo <i>Dawn of the dead</i> (che in italiano sarebbe dovuto essere "L'alba dei morti" e che invece è diventato semplicemente <i>Zombi</i>), riprendendo l'aggettivo "viventi" (e storpiandolo in "dementi") accanto al sostantivo "morti" del primo <i>Night of the living dead</i> (<i>La notte dei morti viventi</i>). Semplice, no?</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma perché non lasciare i titoli in inglese? <i>Shaun of the dead</i> è già un chiaro omaggio a <i>Dawn of the dead</i>!</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo film fa parte della <i>Trilogia del Corneto</i> concepita dal regista <b>Edgar Wright</b> il quale accosta un gusto di gelato e quindi un colore diverso a ognuno dei film (a un certo punto, i protagonisti, mangiano un cornetto), omaggiando chiaramente la trilogia di <b>Krzysztof Kieslowski,</b> <i>Tre colori</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Comunque.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Shaun</b> (<b>Simon Pegg</b> visto anche in <i>Hot Fuzz</i>, secondo film della trilogia, di cui parlerò più avanti) è un trentenne o poco più che si divide tra il noiosissimo lavoro in un negozio di elettrodomestici, la relazione secondo lui stabile con la fidanzata <b>Liz</b> e l'amicizia da difendere a tutti i costi con lo sfaticato e quasi inutile <b>Ed</b>. I suoi valori e le sue certezze fanno a pugni con un mondo marcio e con le insicurezze di Liz così è costretto a stare in equilibrio in una situazione che diventa sempre più instabile. Liz lo lascia e lui non trova di meglio da fare che andare al pub con <i>Ed</i> mentre i morti tornano in vita... e sono affamatissimi!</div>
<div style="text-align: justify;">
Accade tutto senza che Shaun se ne accorga perché è troppo impegnato con i suoi problemi. Un virus, probabilmente, si diffonde tra i cadaveri e durante la notte l'epidemia è ormai esplosa incontrollabile. I telegiornali danno la notizia e qualche consiglio per la sopravvivenza. Shaun e Ed continuano a interpretare il ruolo di sfigati in un mondo che non si cura di loro e parlano di cose poco importanti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cambia tutto quando i due prendono coscienza della situazione e lo fanno in una scena esilarante. Da vedere e rivedere! È a questo punto che Shaun, in un colpo solo, ha l'occasione di far vedere a tutti di che pasta è fatto. Ma lui è spinto dal semplice istinto di sopravvivenza. Così, dopo qualche ora passata a organizzare il piano, in un'altra scena irreale, si mette in moto con il suo fedele amico Ed. L'obiettivo è: salvare sua madre e uccidere il patrigno (sperando che sia diventato uno zombi), salvare Liz (portandola via come farebbe un cavaliere coraggioso) e arrivare al pub (come in Zombi arrivarono al centro commerciale) e li aspettare che le cose si risolvano da sole. Inutile dire che il piano fa acqua da tutte le parti e che nulla effettivamente va esattamente come previsto, ma che alla fine l'obiettivo viene raggiunto. I nostri eroi fingono addirittura di essere degli Zombi per passare inosservati tra quelli veri ed entrare finalmente nel pub dove il cerchio si chiude in un finale splatter, drammatico, con una certa suspance, ma nello stesso tempo tutto da ridere!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Shaun of the dead</i> di <b>Edgar Wright</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Regno Unito, Francia 2004</div>
<div style="text-align: justify;">
con <b>Simon Pegg</b>, <b>Nick Frost</b> e <b>Kate Ashfield</b></div>
marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-27976143373606583642011-04-07T03:38:00.001+01:002011-04-07T03:41:39.078+01:00franco putzolu<div style="text-align: justify;">Avevo 23 anni, nel '97.</div><div style="text-align: justify;">Avevamo costituito l'Associazione (<a href="http://chinevaganti.blogspot.com/"><b>Chine Vaganti</b></a>), organizzato la manifestazione <i>Viaggio nel fumetto</i>, e pensammo (<b><a href="http://danielemocci.blogspot.com/">Daniele</a></b> e io) di creare una rivista per farci un regalo. <i>Macchie d'inchiostro n°0</i>. Noi l'abbiamo sempre chiamata "rivista"...</div><div style="text-align: justify;">Comunque dico, <i>"facciamo un'intervista a Franco Putzolu, che vive dietro casa?"</i></div><div style="text-align: justify;"><i>"Bello si, chiedigli se ci disegna la copertina!"</i>, perché Daniele rilancia sempre.</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTlz4ofYHPAntmXZ04x6xA6AgPlSumsK-sZixPLSYaBLk__-ERHdFcqfWRIXZD-Jc5traDAdbikguUK0AtBDGU09_H6_OpH0K79XXDClvdgVKhyphenhyphenHEF7n5YJ5oiPn6kzhw1BiRLxPphhLHP/s1600/MDI0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTlz4ofYHPAntmXZ04x6xA6AgPlSumsK-sZixPLSYaBLk__-ERHdFcqfWRIXZD-Jc5traDAdbikguUK0AtBDGU09_H6_OpH0K79XXDClvdgVKhyphenhyphenHEF7n5YJ5oiPn6kzhw1BiRLxPphhLHP/s320/MDI0.jpg" width="228" /></a></div><br />
<div style="text-align: justify;">Ricordo che non sapevo nulla di lui, vedevo le sue vignette sull'<b><i><a href="http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/218868">Unione Sarda</a></i></b> e quella sua inconfondibile firma, ogni volta, mi sembrava un disegno aggiunto. Qualcosa da ammirare ogni volta.</div><div style="text-align: justify;">Quando arrivai all'appuntamento mi piacque il fatto di riconoscerlo.</div><div style="text-align: justify;">Abitava dietro casa, tra l'altro di fronte a casa di mi zia, ma non lo sapevo. Pensavo addirittura di non averlo mai visto in viso, invece eccolo li di fronte a me. Un viso familiare. Invecchiato, anche.</div><div style="text-align: justify;">Mi raccontò subito della sua partenza dalla Sardegna. Di quando partì volontario nella Marina Militare. Perché sognava di fare lunghi viaggi in mare, mi disse. Andava a ripescare tutti i ricordi in modo veloce come avesse un ripostiglio ordinato nella mente. Poi invece mi confessò che aveva appena rilasciato un'intervista dove diceva le stesse cose... </div><div style="text-align: justify;">Mi ricordo che mi piaceva starlo a sentire e nel mentre scrivevo tantissimo sul mio blocco notes appena acquistato. Sul giornale uscì un articolo di cinque pagine. Ricordo di avere scritto un racconto che comprendeva l'intervista e poi di averlo tagliato tutto lasciando solo l'intervista secca.</div><div style="text-align: justify;">Scrissi un racconto perché mi colpì tutta la faccenda e perché alla fine, quando me ne andai, pioveva. Ricordo di essermi sentito addosso una tristezza infinita perché in quel momento mi sentivo come uno dei suoi personaggi, quelli degli anni sessanta, rinchiusi all'interno della loro solitudine attraverso la pioggia che nel suo gioco fatto di umorismo nero diventava altro. La pioggia era dunque un cancello chiuso a chiave. E la chiave era al di qua della pioggia/cancello mentre l'omino stava al di là, seduto in una panchina e si riparava con un'ombrello.</div><div style="text-align: justify;">A un certo punto mi fece vedere il suo archivio e m'illuminai. Cominciò a fotocopiarmi illustrazioni e vignette e disegni. Mi disse <i>"scegli quelli che ti piacciono di più, usa quelli che vuoi"</i>. <i>"Mi scusi, ma le vignette le conoscono tutti"</i>, dissi, <i>"perché non usiamo i disegni vecchi, quelli neri"</i>. Me ne fotocopiò una cinquantina e mi raccontò di quel periodo. Di <b><i><a href="http://www.diabolik.it/">Diabolik</a></i></b>, <i>Horror</i>...</div><div style="text-align: justify;"><i>"... fu in quello stesso periodo che riuscii finalmente a pubblicare le "mie" cose, grazie all'incontro con una donna straniera... Veniva in Italia a prendere i lavori dei disegnatori e li portava all'estero. Si trattava di vignette nere, surreali, autolesioniste, che in Italia non trovavano spazio... Era impossibile tuttavia seguirne le tracce e i ritagli che mi riportava in dietro erano rari. Ho recuperato ben poco di quei lavori... Sul <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Bertoldo_(rivista)">Bertoldo</a></b> cominciai anche a pubblicare alcuni fumetti, ma il mio interesse era rivolto ad altro."</i></div><div style="text-align: justify;"><i>"... <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Bernardino_Zapponi">Bernardo Zapponi</a></b> dirigeva Il <b>Delatore</b>... Un numero intero venne dedicato ai giovani disegnatori dei primi anni settanta, umoristi che strizzavano l'occhio al noir di maestri francesi quali Roland Topor che ne realizzò la copertina. Il titolo del libro/rivista era "L'umorismo del silenzio"... <b>Alberto Moravia</b>... apprezzò l'opera e i disegni... e tra gli altri citò i miei..."</i></div><div style="text-align: justify;"><i>"... <b>Zucconi</b>, direttore de' <b>La Domenica del Corriere</b>... disse che ero andato troppo avanti con i tempi, almeno di quindici anni e non potevano uscire (quel genere di disegni) sul <b>Corriere dei piccoli </b>o su <b>Amica</b>."</i></div><div style="text-align: justify;"><i>"L'ispirazione, forse, mi è venuta da <b>Topor</b>, ma l'unico che mi ha lasciato qualcosa è <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Saul_Steinberg"><b>Saul Steinberg</b></a> che pubblicava in America..."</i></div><div style="text-align: justify;">Mi ricordo un uomo gentile, felice per la sua vita, ma nello stesso tempo triste per non essere riuscito a sfondare con quelle sue idee strane, fatte di omini che si temperano le dita. Malinconico per il tempo che fu e che non sarebbe più stato. Un artista sincero e una persona sensibile.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Arrivederci, Signor Franco.</div>marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-6056884885480351722011-03-06T00:59:00.001+01:002011-03-06T05:54:07.311+01:00gipi - animazioni 2Ancora Gipi, altra animazione.<br />
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<a href="http://giannigipi.blogspot.com/2011/03/voglio-comprarmi-una-persona.html">Qui</a> il post originale.<br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="390" src="http://www.youtube.com/embed/7D5S0Ca3794" title="YouTube video player" width="480"></iframe>marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-74560950790091718352011-02-19T19:03:00.000+01:002016-05-04T01:56:35.704+01:00diegozillab - fase tre: lab - scrittura 4 <a href="http://diegozilla.blogspot.com/search/label/diegozilla%20Lab"><br />
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWNcJpJdwP7rhJG23bunH5shYsKteOfdhW1ZirMMGYi00ZU9_r85kFIkY73_jC6DijjWoxzZV2rluwm3vSW-vbB3gROxMkJTZHqu6PD03EOY_dbJE0PW_SHFYH_EixZxaSyW7e1eO5kiw/s1600/OfficialDiegozillab.jpg" /><br />
</a><br />
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<div style="text-align: justify;">
Siamo arrivati all'ultimo post dedicato ai punti fondamentali di una storia di genere, il tutto come al solito, spiegato in modo generico.</div>
<div style="text-align: justify;">
A questo punto, lo scrittore atomico, mette subito in chiaro un concetto preciso:</div>
<div style="text-align: justify;">
Una storia di genere può cominciare in sei modi diversi e finire in sei modi diversi. Ne più, ne meno. La sfida per smentirlo pubblicamente è aperta.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>1) Prologo ambientale.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>2) Identificativo.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>3) Fusista.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>4) In medias res.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>5) Fine episodio precedente.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>6) Ospite.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>1) Finale esaustivo.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>2) Finale aperto.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>3) Doppio finale a codino.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>4) Finale circolare.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>5) Tagliato.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>6) Ospite.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
DC, per prologo, intende tutta quella parte iniziale che ti porta a capire cosa stai leggendo e se è il caso di continuare. Per sapere cosa intende esattamente con questi 12 punti vi rimando direttamente al suo blog.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Alla fine di questa lezione si è tenuto il test finale di questa prima parte di lab che consisteva nella stesura di un raccontino con protagonista l'avatar che ognuno degli iscritti ha nella tessera. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il mio é <b><a href="http://memoriaragione.blogspot.com/2010/10/diegozillab-fase-due-le-tessere.html">Tim Burton</a></b>... un giorno lo posterò sul blog, ma non oggi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://diegozilla.blogspot.com/2011/01/diegozillabfase-1-scriverelezione-4.html">Qui</a> la lezione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://fumettistipercaso.blogspot.com/">Qui</a> alcuni racconti.</div>
marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-8414761448750129892011-02-11T18:15:00.000+01:002011-02-11T18:15:03.460+01:00gipi - animazioniSul blog di <b><a href="http://giannigipi.blogspot.com/">Gipi</a></b> ho visto questa interessante animazione.<br />
<br />
<a href="http://giannigipi.blogspot.com/2011/02/ricompensati.html">Qui</a> tutte le info e il post originale con il video.<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="390" src="http://www.youtube.com/embed/lR-BFpeV_sU" title="YouTube video player" width="480"></iframe>marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3262126900284247799.post-14863618737521213072011-02-11T18:02:00.000+01:002011-02-11T18:02:11.394+01:00diegozillab - fase tre: lab - scrittura 3 <a href="http://diegozilla.blogspot.com/search/label/diegozilla%20Lab"><br />
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWNcJpJdwP7rhJG23bunH5shYsKteOfdhW1ZirMMGYi00ZU9_r85kFIkY73_jC6DijjWoxzZV2rluwm3vSW-vbB3gROxMkJTZHqu6PD03EOY_dbJE0PW_SHFYH_EixZxaSyW7e1eO5kiw/s1600/OfficialDiegozillab.jpg" /><br />
</a><br />
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<div style="text-align: justify;">Con imbarazzante ritardo vado a commentare la terza lezione del laboratorio online tenuto da <b>Diego Cajelli</b>.</div><div style="text-align: justify;">Eravamo arrivati al "righello" che ci permette di definire la struttura di una storia di genere.</div><div style="text-align: justify;">Nella terza lezione, invece, si parla di ciò che serve a una storia per essere raccontata. Del veicolo narrativo: il protagonista.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Prima ancora DC individua due vie per concepire una storia: quella eroica e quella prosaica.</div><div style="text-align: justify;">Nella via eroica si lavora sull'extra-ordinario: invasioni aliene, per esempio.</div><div style="text-align: justify;">Nella via prosaica si lavora sull'ordinario, la quotidianità: la storia della nostra vita, del primo amore.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">A questo punto individua, nella via eroica, due tipi di eroe: quello classico e quello moderno.</div><div style="text-align: justify;">L'eroe classico è quello integerrimo, chiamato a intervenire per ripristinare una situazione di calma dove l'equilibrio è stato rotto. Lui deve intervenire e lo fa.</div><div style="text-align: justify;">L'eroe moderno è quello che spesso non riconosce neppure il disordine. Lui interviene perché in qualche modo è costretto a farlo e non sempre riesce a ripristinare l'equilibrio iniziale.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Ora sarebbe interessante analizzare le storie che ci hanno colpito di più e stabilire a quale categoria appartengono i loro protagonisti.</div><div style="text-align: justify;"><i>Iena "Snake" Plinsky</i> è senza dubbio un eroe moderno, per esempio. <b>Carpenter</b> lo colloca in una città ormai fuori controllo e lo obbliga ad agire per tentare di salvarsi la vita. L'antieroe è servito.</div><div style="text-align: justify;"><i>Jake Sully</i> ha tanto l'aria di un eroe classico, invece. <b>Cameron</b> gli dona la spiritualità della divinità sacra e lui agisce da vero eroe rinunciando, alla fine, al suo corpo umano.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">E <i>Neo</i>? I <b>fratelli Wachowski</b> in questo caso creano un antieroe che si comporta da eroe?</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><a href="http://diegozilla.blogspot.com/2010/12/diegozillabfase-1-scriverelezione3.html">Qui</a>, la lezione.</div>marcellohttp://www.blogger.com/profile/09765896156378246188noreply@blogger.com0