Presentato fuori concorso a Venezia è uscito nelle sale italiane nel febbraio del 2005. Distrutto dalla critica che si autodefinisce colta, quella che continua testardamente a difendere l'inconsistente cinema italiano, per intenderci, ha trovato invece il favore di quelle poche persone che lo hanno visto. Un flop per quanto riguarda l'incasso, insomma. Per i critici, non mi preoccuperei proprio, visto che spesso pare non abbiano neppure visto il film, tante sono le inesattezze che riportano nelle loro recensioni al vetriolo. Per il botteghino, invece, il discorso si complica. Sono molteplici i motivi per cui non si va più al cinema e spesso non è tutta colpa del film...
Quarant'anni prima, in un'ospedale pediatrico, a un'infermiera viene affidata una bambina con una grave malattia alle ossa. La bambina di vetro, la chiamano. La bambina prima migliora e poi pare addirittura peggiorare. La bambina di vetro continua a rompersi e i medici possono soltanto applicarle dei sostegni metallici... Quarant'anni dopo, un'infermiera reduce da una drammatica esperienza per via della sua negligenza, viene chiamata a rimpolpare lo scarso personale dell'ospedale in via di chiusura e sostituirne un'altra che misteriosamente, qualche giorno dopo essere andata via, muore in un incidente stradale. La nuova infermiera (la Calista Flockhart di Ally McBeal) entra subito nelle grazie di una bambina, malata terminale, che dice di aver parlato con la pericolosa Charlotte, la bambina metallica...
Sarà per via della presenza dei bambini che negli horror fanno sempre un certo effetto, o l'ambiente ospedaliero che quasi ricorda Coma profondo o la sua poetica, ma questo film è tutt'altro che "un horror banale e imbarazzante", come è stato definito. Se poi siete di quelli che amano solo i film di cui parlano tutti, beh... continuate pure così.
Quarant'anni prima, in un'ospedale pediatrico, a un'infermiera viene affidata una bambina con una grave malattia alle ossa. La bambina di vetro, la chiamano. La bambina prima migliora e poi pare addirittura peggiorare. La bambina di vetro continua a rompersi e i medici possono soltanto applicarle dei sostegni metallici... Quarant'anni dopo, un'infermiera reduce da una drammatica esperienza per via della sua negligenza, viene chiamata a rimpolpare lo scarso personale dell'ospedale in via di chiusura e sostituirne un'altra che misteriosamente, qualche giorno dopo essere andata via, muore in un incidente stradale. La nuova infermiera (la Calista Flockhart di Ally McBeal) entra subito nelle grazie di una bambina, malata terminale, che dice di aver parlato con la pericolosa Charlotte, la bambina metallica...
Sarà per via della presenza dei bambini che negli horror fanno sempre un certo effetto, o l'ambiente ospedaliero che quasi ricorda Coma profondo o la sua poetica, ma questo film è tutt'altro che "un horror banale e imbarazzante", come è stato definito. Se poi siete di quelli che amano solo i film di cui parlano tutti, beh... continuate pure così.
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