Tratto dall'omonimo romanzo di Massimo Carlotto, il film si compone sulle note di Insieme a te non ci sto più, cantata da Caterina Caselli nel '68. La storia di Giorgio, il protagonista, la si legge proprio tra le righe della canzone. Pare quasi che quelle note stessero attendendo le giuste immagini per tornare in vita dopo essere state dimenticate nel passato.
Michele Soavi firma la regia di questo film duro che racconta gli anni di piombo e i rapporti di coppia senza poesia e romanticismo. Un noir che non ha bisogno dello scenario storico ma che s'incastra alla perfezione in quegli anni e in questo nostro "bel" Paese.
Alessio Boni è Giorgio, semplicemente un terrorista costretto a scappare in Centro America. Quando decide di tornare in Italia vuole farlo da uomo libero e non importa quanto costi a lui e a chi gli sta attorno. La sua libertà non ha prezzo.Tradisce i suoi vecchi compagni consegnandoli al vice questore della Digos, il sardo Anedda (Michele Placido) e si paga la riabilitazione con una bustarella all'influente politico di turno. Per un uomo come lui, tuttavia, questo non basta. È passato dal terrorismo in Italia alle guerriglie in Centro America approdando alla libertà scontando una minima pena carceraria, d'altronde. La pulizia di coscienza non può essere completa. E Giorgio si risveglia dal sogno quando s'imbatte in una donna (Isabella Ferrari) che non ha nessuna intenzione di creare qualcosa partendo dal marcio. Da li in poi sarà consapevole della meta finale, la riabilitazione, e del fatto che chiunque voglia ostacolarlo dovrà essere eliminato.
Michele Soavi ha il merito di utilizzare tutti i trucchi dell'horror acquisiti negli anni per raccontarci una storia molto più nera e terribile di quelle infarcite di mostri puramente fantastici.
Arrivederci amore, ciao (ITA 2006)
di Michele Soavi
durata 107 minuti
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