mercoledì 11 febbraio 2009

il cavaliere oscuro

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Finalmente ho visto Batman. Mi stavo perdendo un bel po' di roba, devo ammetterlo. Per me, cinematograficamente parlando, dopo Tim Burton non c'era nient'altro e i film seccessivi mi davano ragione. Poi sono arrivati Christopher Nolan e suo fratello (sceneggiatore) Jonathan, con il loro Begins e qualcosa si è mosso dentro di me.
Il vero problema, devo dire la verità, è che non amo i supereroi. Nessuna saga. Da bambino guardavo i loro cartoon ma senza troppo interesse. E pure il Batman degli anni sessanta, con le grandi onomatopee, per me erano solo abbastanza divertenti. In realtà non ne ero per nulla affascinato. Solo Frank Miller era riuscito a descrivermi un personaggio vero e interessante. Quel Batman (Il ritorno del cavaliere oscuro) aveva un passato drammatico e un presente oscuro, appunto.
Crescendo ho sviluppato il gusto per il noir e il gotico che si aggiungevano all'amore sconfinato che ho sempre avuto per l'horror e ho scoperto alcuni sottogeneri e personaggi cupi come L'uomo ombra, The Spirit e le storie raccontate da Will Eisner e lo stesso Frank Miller. Con l'uscita del secondo capitolo firmato da Tim Burton e il suo Pinguino (la sua nascita e il suo funerale sono stati fantastici) e Catwomen (la sua genesi indimenticabile) avevo apprezzato a fondo il personaggio dark e il mondo di disgraziati e pazzi criminali che lo popolavano (come dimenticare il Joker di Jack Nicholson).


The Dark Knight, oltre che seguire , mi pare, le innovazioni che aveva già apportato Miller nei comics, Nolan è riuscito ad andare oltre, ricostruendo una Gotham nel pieno caos dove Batman (un vendicativo e pericoloso difensore della giusta causa) è l'eroe che la popolazione si merita.
Nel primo capitolo, infatti, cercando di sconfiggere Ra's Al Ghul e Crane vengono aperte le porte dell'Arkham Asylum da dove evadono tutti i più pericolosi e pazzi criminali e neanche a dirlo, il primo a farsi notare, grazie al suo biglietto da visita (il Jolly di un mazzo di carte) è proprio JokerThe Dark Knight si apre proprio con lui.
Heath Ledger porta in scena un Joker forse meno pazzo di quello già interpretato da Nicholson, ma sicuramente più pericoloso e imprevedibile. Ora Joker non scherza affatto, e quando lo fa il suo umorismo è più macabro ed è pervaso da una vena sarcastica dovuta a una vita per niente facile. A un certo punto racconta che aveva una ragazza che si lamentava perché lui non sorrideva mai, così prese un coltello e si tagliò gli angoli allargando di fatto il suo sorriso e per questo motivo la ragazza lo lasciò. A dire il vero questa storia è identica a quella scritta da Tiziano Sclavi per l'episodio di Dylan Dog, Il volo dello struzzo. A parte ciò, la racconta lunga su Joker e la sua genesi. Joker non è mosso dalla smania di potere, né dall'avidità (brucerà la metà esatta dei risparmi della mafia. Una montagna di soldi!). Quello che vuole è il caos e riuscirà a ottenerlo.
Harvey Dent, invece, è un brillante procuratore di Gotham, l'uomo per cui Rachel dirà addio a Bruce Wayne/Batman e per lui, Joker, ha in serbo un grande destino, tanto da dichiarare "Questa città merita un criminale di maggior classe" e non sono sicuro che si riferisse a se stesso, visto che è lui a "creare" Due Facce. Vedremo se i Nolan avranno ancora qualcosa da dirci e sopratutto se riusciranno ancora a essere coerenti con le scelte fatte fino a questo momento.

Batman - The Dark Knight
regia Christopher Nolan
con Christian Bale, Heath Ledger, Gary Oldman, Michael Cane, Morgan Freeman, Aaron Eckhart

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