...In realtà ero andato a vedere Il respiro del diavolo. Michael Rooker (Henry pioggia di sangue e Generazione X) è buttato li, poco più che un cammeo. Sono lontani i tempi delle piogge di sangue. La cosa più interessante sono i disegni di David, il bambino terribile (poteva esserlo molto di più!), sulla parete che raccontano e anticipano la fine dei suoi carcerieri.
Mentre entravo al cinema portavo avanti questo interessante scambio di SMS con il socio Max:
"Mi son preso 4 capolavori del cinema: Contagion, The Mark, Critters2 e Critters4" e me la ridevo sotto i baffi.
Quello strano individuo di Max non rispondeva e sapeva lui il perché, visto che dopo un quarto d'ora mi scrive: "Secondo il mio dizionario dei film horror, Contagion e The Mark non sarebbero malaccio. Critters4 mette a dura prova anche me! Ho finito la sceneggiaturatura, a minuti la spedisco". Ora, a parte il fatto che la bambina della sua sceneggiatura (stiamo lavorando al nuovo numero di Macchie d'Inchiostro) è molto più letale di David di cui sopra, ora capisco come faccia l'uomo col pastrano (sempre Max) a conoscere tutti quei filmacci: roba tipo "Il bosco1" (era proprio il titolo, come se fosse il primo di una lunga serie, invece c'è solo quello!) e Horror Zombie (dove gli zombie sono normalissime persone con una maschera in lattice indossata male. Pure li c'era un bambino, solo che era interpretato da un uomo di quarant'anni!). Roba imperdibile, da piegarsi in due dalle risate, insomma.
Comunque, dopo aver visto quell'indecenza al cinema, a quel punto volevo assolutamente vedere uno dei miei nuovi acquisti inconsapevole che al mio ritorno a casa avrei fatto una sconcertante scoperta: avevo già una copia di Contagion! Non me ne bastava una...
Una produzione italo/spagnola, con attori non famosissimi ma bravi (qualcuno viene dal teatro e qualcuno dall'actor studio), un regista giovane, bravo e italiano e distribuita dalla Universal. Niente male.
The Mark è un horror, un vero horror. Di quelli che in Italia sapevamo fare una volta. Sembra quasi una pellicola asiatica, per come è stato concepito e non mancano le belle scene splatter funzionali alla storia. L'autocensura è bandita, in questo film, e la violenza è il filo conduttore che unisce tutti i personaggi. Per nulla pattinato e molto godibile. Pare aver rischiato il bollino V.M.18 e se non ho capito male non è arrivato nelle sale proprio per questo motivo. È comunque reperibile in DVD.
Uscito nel 2003, è stato il primo lungometraggio di Mariano Equizzi, esperto di science fiction. Racconta la storia di Mark, ricco giovanotto, e delle sue brutali scorribande con la sua violenta banda. Mark scopre che la sua ragazza è incinta e che ha deciso unilateralmente di tenere il bambino, così consuma un rapporto sessuale con Serena, una bellissima ragazza conosciuta a scuola, che subito scompare nel nulla. Questo è l'incipit che da il via a un lungo viaggio di terrore in nome di una vendetta che in realtà nessuno ha mai reclamato.
Peccato per il doppiaggio, spesso mi è risultato fastidioso, ma la trama è ben orchestrata e molte soluzioni fanno apprezzare il film fino in fondo. Equizzi è un regista attento, consapevole che quello dell'horror è un pubblico molto esigente. Così di tanto in tanto regala inquadrature ed effetti splatter molto gustosi con citazioni riconoscibilissime e qualche strizzatta d'occhio a noi che guardiamo (riuscita la scena dell'ombra del giornalista che sa tutto...).
Ora non mi resta altro da fare che cercare altre pellicole dello stesso regista e liberarmi della copia in esubero di Contagion.
The Mark - il segno della vendetta
di Mariano Equizzi
con Roberto Purvis, Alla Bulankina
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