domenica 7 ottobre 2012

l'alba dei morti dementi



Uscito nel 2004 col titolo Shaun of the dead, è stato accolto positivamente da alcuni e ignorato da altri. Niente di nuovo. I fan dell'horror ne hanno apprezzato le citazioni ma come spesso accade, i puristi, hanno mal digerito la leggerezza con cui è stato tradotto il titolo. Shaun è una derivazione del nome Giovanni, ha origini ebraiche e significa "dono del Signore". È il nome del protagonista. La soluzione migliore sarebbe stata "Shaun dei morti", ma in Italia hanno voluto omaggiare Romero e il suo Dawn of the dead (che in italiano sarebbe dovuto essere "L'alba dei morti" e che invece è diventato semplicemente Zombi), riprendendo l'aggettivo "viventi" (e storpiandolo in "dementi") accanto al sostantivo "morti" del primo Night of the living dead (La notte dei morti viventi). Semplice, no?
Ma perché non lasciare i titoli in inglese? Shaun of the dead è già un chiaro omaggio a Dawn of the dead!
Questo film fa parte della Trilogia del Corneto concepita dal regista Edgar Wright il quale accosta un gusto di gelato e quindi un colore diverso a ognuno dei film (a un certo punto, i protagonisti, mangiano un cornetto), omaggiando chiaramente la trilogia di Krzysztof Kieslowski, Tre colori.
Comunque.
Shaun (Simon Pegg visto anche in Hot Fuzz, secondo film della trilogia, di cui parlerò più avanti) è un trentenne o poco più che si divide tra il noiosissimo lavoro in un negozio di elettrodomestici, la relazione secondo lui stabile con la fidanzata Liz e l'amicizia da difendere a tutti i costi con lo sfaticato e quasi inutile Ed. I suoi valori e le sue certezze fanno a pugni con un mondo marcio e con le insicurezze di Liz così è costretto a stare in equilibrio in una situazione che diventa sempre più instabile. Liz lo lascia e lui non trova di meglio da fare che andare al pub con Ed mentre i morti tornano in vita... e sono affamatissimi!
Accade tutto senza che Shaun se ne accorga perché è troppo impegnato con i suoi problemi. Un virus, probabilmente, si diffonde tra i cadaveri e durante la notte l'epidemia è ormai esplosa incontrollabile. I telegiornali danno la notizia e qualche consiglio per la sopravvivenza. Shaun e Ed continuano a interpretare il ruolo di sfigati in un mondo che non si cura di loro e parlano di cose poco importanti.
Cambia tutto quando i due prendono coscienza della situazione e lo fanno in una scena esilarante. Da vedere e rivedere! È a questo punto che Shaun, in un colpo solo, ha l'occasione di far vedere a tutti di che pasta è fatto. Ma lui è spinto dal semplice istinto di sopravvivenza. Così, dopo qualche ora passata a organizzare il piano, in un'altra scena irreale, si mette in moto con il suo fedele amico Ed. L'obiettivo è: salvare sua madre e uccidere il patrigno (sperando che sia diventato uno zombi), salvare Liz (portandola via come farebbe un cavaliere coraggioso) e arrivare al pub (come in Zombi arrivarono al centro commerciale) e li aspettare che le cose si risolvano da sole. Inutile dire che il piano fa acqua da tutte le parti e che nulla effettivamente va esattamente come previsto, ma che alla fine l'obiettivo viene raggiunto. I nostri eroi fingono addirittura di essere degli Zombi per passare inosservati tra quelli veri ed entrare finalmente nel pub dove il cerchio si chiude in un finale splatter, drammatico, con una certa suspance, ma nello stesso tempo tutto da ridere!

Shaun of the dead di Edgar Wright
Regno Unito, Francia 2004
con Simon Pegg, Nick Frost e Kate Ashfield

2 commenti:

Daniele Mocci ha detto...

Quasi, quasi... mi viene voglia di vederlo...

Bentornato nel tuo blog!

marcello ha detto...

Ahahah, grazie. E c'hai ragione, c'hai.
Si, guardalo perché è divertentissimo e riesce anche a parlare del sociale.