Una leggenda metropolitana:
Se ne parla tanto, in questi ultimi tempi.
È una storia che si sta diffondendo sempre più nei luoghi in cui sono nato. Una leggenda, nient'altro, ma forse come tutte le leggende ha radici in un fatto reale.
Esiste un bar, dalle mie parti. Un piccolo bar, per dirla tutta, posto a un lato di un grande parcheggio di un'ospedale. Questo parcheggio, la notte, è preso d'assedio dai giovani innamorati che cercano un poco di intimità.
Si narra di una ragazza che attendeva di incontrare un suo amico proprio in quel bar e forse il fatto che avessero li, il loro appuntamento, era significativo per la vera natura del rapporto. Pare che i due fossero innamorati l'una dell'altro ma che, come spesso accade, non riuscissero a esprimerlo. Lo aspettò tanto, la ragazza. Rimase li per delle ore, a consumare frappè alla banana, ma del ragazzo neanche l'ombra. Immaginò di vederlo arrivare, poi, sentì perfino un tuffo al cuore nel vederlo. Immaginò di sfotterlo, di ridere e di perdersi nei suoi occhi. Immaginò di essere felice, quel giorno.
Se ne andò verso sera, quando le luci dei lampioni prendono il posto del sole. Se ne andò guardando quei giovani innamorati che arrivavano a frotte a scambiarsi effusioni d'amore. Se ne andò ma ritornò il giorno dopo con la speranza d'incontrarlo e la convinzione che sarebbe stata la volta buona per dirgli cosa provava per lui. Il ragazzo non arrivò mai perché morì in un incidente stradale proprio mentre raggiungeva la ragazza in quel bar.
Lei non volle credere alla sua morte. Non andò ai funerali ma ritornò nel bar, a bere il suo frappè, aspettando quel ragazzo che non sarebbe mai arrivato.
Si dice che lei non abbia nessuna intenzione di desistere e a chi le fa notare che ormai è troppo tardi lei non risponde nemmeno. Si siede al tavolino e attende con pazienza.
Se ne parla tanto, in questi ultimi tempi. Si dicono tante cose, di lei, come di una donna pazza e instabile. Una donna che se esistesse la formula della vita eterna non esiterebbe certo a sperimentarla per continuare ad aspettare eternamente l'uomo a cui mai, fino a quel momento, aveva dato una speranza.
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